....nel buio della stanza un urlo lacerò la notte...come un coltello che taglia un foglio di carta... Mi alzai di scatto e accesi la lampada del comodino di fianco al letto; ero tutto sudato e mi stringevo la testa come se fossi rinato da chissà quale morte... Mi guardai intorno; la camera era illuminata da una luce che sapeva di nebbia...almeno sembrava... Il respiro tornava ad un ritmo normale dovo il drammatico risveglio... Allungai il braccio; non sentivo niente... Girai il viso alla mia sinistra...niente...; il letto da quella parte era vuoto. Una smorfia tagliava il mio viso mentre il pugno della mano stringeva con rabbia le lenzuola piatte. Lentamente incominciai a guardare la stanza...gli angoli...i mobili...le mura... Ogni cosa parlava di noi... Le scheggiature dei mobili parlava dei nostri scontri. Ci scontravamo come si scontrano due tigri in gabbia... I nostri sguardi orgogliosi erano fulmini che ci bruciavano... Le nostre mani erano artigli di aquila che ci aprivano ferite nell' anima... La mente andava a quello che succedeva dopo... Come era iniziato, per motivi ignoti al mondo, tutto finiva... Come fiere stanche e sconfitte ci guardavamo; fermi ci leccavamo le ferite... Adesso, invece, tutto taceva...il silenzio allagava la stanza... Restai immobile...impietrito... Lentamente tornai a sdraiarmi dentro il letto e guardai il vuoto... Un grosso sospiro lanciato verso il soffitto prima di spegnere la lampada e chiusi gli occhi... Di colpo mi addormentai come dopo un incontro di pugilato... Dormii...ma non sognai....
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