....il cielo sopra di ormai volge al buio...utlimi lampi di tramonto si stagliano all' orizzonte... Qui...in questo attico che sà di prigione mi gusto un bicchiere di jameson per scaldarmi un pò... Le prime stelle escono fuori come ieri...come una settimana fà...come un tempo dove la loro origine si perde... Lo sguardo trafigge l' aria come una freccia che cerca un obbiettivo da prendere... Un pò di tepore... Da quassù tutto sembra diverso...non sembra neanche di essere sulla terra...direi quasi di essere in paradiso...ma manca qualcosa per esserci...forse meglio dire qualcuno... Cerco di non pensarci ma é inevitabile... Il sottofondo di questa tromba jazz riporta alla mente ricordi lintani... Sguardi che mi accarezzano...mani che mi confortano...respiri che sapevano di vita... Bevo un altro sorso...ma anche i miei pensieri fanno altrettanto... Anche il calore diventa ricordo...nostalgia... Una folata di vento improvvisamente mi schiaffeggia la faccia...proprio come certi momenti...dove la sua potenza fatta tuono...diventava dolcezza di rugiada che sfiora... Il cielo é complice...come la voce soffusa del disco che gira... Lo sguardo si perde nel cielo che ormai si é fatto notte... Non cerca più niente perché non si vede più nulla...non si sfiora più nulla... Il ricordo si é fatto buio...dove il niente nasconde il tutto... La notte si fà sempre più scura...decido di abbandonare il bicchiere e di passare alla bottiglia...di sdraiarmi e vedere meglio la notte... Strano...dico a me stesso...si dice che alcolisti si attacano alla bottiglia...guarda caso la parola "bottiglia" é femminile...vorrà dire qualcosa? Non voglio approfondire...mi prendo la bottiglia e tiro un sorso... Il caldo non mette tanto a sorgere da dentro; ci voleva...la notte é fredda... Chiudo gli occhi e ripenso che stò pensando troppo al "femminile"... Decido che per stanotte é abbastanza... Un altro sorso e vado a letto... Rietro in casa...mi siedo sul letto e mi spoglio dei miei pensieri...e dormo... Pensare stanca...e non poco... Spero di sognare...ma anche no... Non voglio svegliarmi stremato...proprio no....
martedì 31 marzo 2020
lunedì 30 marzo 2020
....la nebbia nascondeva la strada e la faceva apparire ancora più desolata...più desolata della desolazione che mi porto dentro... Cammino sul viale mentre la nebbia nasconde tutto... Quelle rare auto che passano vicino a me sembrano astronavi che cercano di decollare...luci bianche e rosse si alternano prima e dopo... Le imito e accendo una sigaretta...Gli alberi sembrano piante che qualche mago strano ha fatto sparire solo per un tratto. Aggiungo nebbia alla nebbia... Giro a destra per addentrarmi nella citta vecchia... Solo i muri mi fanno compagnia...con i loro amici portoni...con le loro amiche finestre. Tutto sembra irreale...ma forse lo é... Sembra di essere l' unico sopravvissuto a chi sà quale catatrofe umana... Continuo ad non incontrare nessuno; bello! E' prima volta che sono contento di essere solo...mi gusto la situazione con piacere nascosto...come la nebbia che mi nasconde... Una bicicletta in lontananza infastidisce questo stato di grazia della mia anima... Una boccata della mia nebbia e sono vicino ai monumenti della mia città...mia perchè unico pedone delle sue strade... Alzo gli occhi e cerco di vedere i giganti che mi sovrastano...ma niente...come alberi vedo solo il tronco che sfuma verso un' infinito color bianco sporco... Continuo il mio cammino incurante della mia destinazione... Solo all' ultimo capisco quale via stò imboccando...quale vicolo stò incrociando...quale viale stò attraversando... E la mia figura lentamente sparisce...e riappare come se fosse vapore colorato... Capisco dove mi trovo e continuo a fumare...a dare il mio contributo a questa foschia che non aumenta...ma non sembra che voglia diminuire... Alzo gli occhi al cielo; non c'é...sembra sparito o andato chissà dove... Decido di ritornare a casa...la nebbia mi circonda...mi avvolge come un amante che c'é e si prende gioco di me... Chissà, forse si farà scoprire una volta che sarò a casa...una volta che sarò a letto...una volta che sognerò...nebbia permettendo....
domenica 22 marzo 2020
giovedì 19 marzo 2020
martedì 3 marzo 2020
....la notte era buia più dell' abisso in cui ero sprofondato... Fuori il temporale gridava la sua collera... La febbre era salita...il mio corpo sembrava la superficie del sole per il calore che emanava... Stringevo le lenzuola...il delirio era sempre più evidente... Il mio corpo era bagnato di sudore come un prato, al mattino, viene coperto dalla rugiada dell' alba... Il mio pensiero in tanto andava a lei... Volevo affondare nelle sue passioni come un galeone si frantuma nella tempesta... Le sue forme erano lontane ma per la mia febbre erano lì...possenti nella loro dolcezza...violente...armate della sua feroce sensualità... Sentivo il suo respiro su di me come il sibilo del vento che squarcia le vele... Sringevo la sua carne...lei si attorcigliava a me... Il temporale cresceva come la mia febbre...come i miei incubi fatti d' instinto animale verso la preda che scappa...verso i suoi fianchi che sapevano di casa...verso la sua bocca che sapeva di possessione... Un tuono fatto di chiasso e terremoto mi svegliò... Il letto era fradicio...come se avessi dormito fuori...sotto la pioggia... Le lenzuola erano tutte in briciole...il mio corpo era freddo... Mi sentivo distrutto...la febbre era passata... Merito del mio fisico robusto...o merito suo...della sua grandiosa assenza? Mi guardai attorno... Ero solo. Il letto mi sembrava enorme nella sua piccolezza... Ero l' unico sopravvissuto della nave distrutta dalla tempesta... Sopravvissuto e stanco dalla sua potenza...o forse...dalla, di lei, assenza....
domenica 1 marzo 2020
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