martedì 21 aprile 2020



....entrai nell' androne del palazzo... La pioggia mi aveva inzuppato come un gatto che cerca di scansare le pozze fatte oceani dal temporale... Alzai lo sguardo...le scale sembravano infinite...lo scorrimano mi guardava come un enorme serpente scuro... Incomincia a salire verso l' ignoto... Arrivato ansimante davanti alla porta bussai...nessuno mi apri... Ero sicuro che fosse dentro...avevo paura di questa mia sicurezza... Ribussai di nuovo... Una voce femmina e pastosa disse che potevo entrare... Spalancai la porta con paura selvaggia... La richiusi subito dentro di me mentre i dubbi crescevano. La stanza era piena di fumo...ci volle poco a capire da dove proveniva... Segui la nebbia e entrai... sembrava un girone infernale. Il fumo avvolgeva le sue curve come a difesa di chissa quale tesoro... Mi fece cenno che potevo avanzare...ma non potevo di smettere di guardarla...il suo sguardo era puro magnetismo; mi attraeva con la sua carica sensuale... Mi avvicinai e il fumo mi avvolse...e lei mi avvolse... La nebbia ci rese invisibili al mondo...e il mondo, per noi, cessò di esistere...lo lasciammo fuori col suo casino...con la sua triste umanità....




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