giovedì 14 luglio 2016
....come non ricordare le camminate sui campi di grano che, da lontano, sembravano fatti da tanti fili d' oro. Era bello alzare gli occhi e vedere le nuvole bianche, talmente bianche che sembravano lenzuola stese al Sole dopo essere lavate. E poi, quell' azzurro che non sembrva neanche vero da quanto era bello. Il tutto era immerso nel silenzio della natura, gli insetti che vivevano indisturbati nonostante la mia presenza, il vento che muoveva le foglie di quei pochi alberi messi quasi a guardia di questo paradiso, il calpestio regolari...il tutto sembrava quasi una sintonia fatta da ignari solisti. Capitava che ti vermavi perchè il passo disturbava una cavalletta che, con un salto prodigioso, sfrecciava nell' aria come una macchina leonardesca. Ad un certo punto dell cammino, mi sedevo sotto le fronde di un gigante verde. Che bel fresco. Con il naso all' insù, vedevo la luce del sole che attraversava le foglie, creando un effetto di cielo stellato. Mi rendevo conto di essere su una piccola collinetta e l' albero era la sua cima. Da lì potevo ammirare i campi dorati, gli alberi e i rari muretti che delimitavano le strade sterrate che facevano da linea di confine tra qualche terreno e l' altro. Ad un certo punto mi domandavo:" Ma un posto così bello, non può essere mano dell' uomo. Si, era già tutto lì, occorreva solo che qualcuno sistemasse le cose in un certo modo." Dopo aver riflettuto sull' eventuale presenza di un essere superiore, mi alzavo e mi rimettevo in cammino. Dopo un pò di tempo arrivavo ad un muro. Recente, non ancora troppo intaccato dalla mano del tempo. Girato l' angolo mi rendevo conto di trovarmi davanti ad un luogo che non vedevo da tanto tempo... Varco il cancello di ferro, ormai d' infinite sfumatore di verde, e mi trovo all' interno del cimitero. Mi introduco sempre più dentro e una strana sensazione mi prende. Una triste nostalgia mi abbraccia... Piano piano cammino e sembra quasi di sfogliare un album di foto.. Ad ogni foto corrispondono ricordi...sorrisi...parole. Ogni tanto mi soffermo e penso...alcune parti della memoria tornano a galla...e sorrido. Alla fine del cammino, come un viaggiatore dantesco, esco da questo luogo silensiozo ma di rumorosa nostalgia. Mi giro e faccio un sorriso, chissà, forse é un grazie per tutti quei momenti, forse é un chiedere scusa per qualcosa, o più semplicemente é un saluto a chi non é più in questo mondo....ma è diventato parte di me.... Bevo alla fontana che si trova fuori...e riprendo la passeggiata...chissà a cosa sorriderò fra un pò....
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