...mi sveglio all' improvviso, sono tutto sudato e l' agitazione mi pervade. La capanna dalla forma circolare non mi protegge come dovrebbe. Il vento si sente...il suo ululare lo fà sembrare ad un orda di spiriti in cerca di qualcuno con cui sfogarsi. Il fuoco al centro é ancora in vita e la sua luce fà sembrare l' ambiente quasi un luogo dei sogni. Dall' apertura centrale, con scorrere lento e fiero, si alza il fumo verso il cielo che si intravede in alto. La notte é ancora viva e le stelle sono protagoniste. Decido di uscire. Mi vesto e mi faccio coraggio. Slego la pelle che fà da porta e faccio un passo verso l' esterno. Una ventata mi schiaffeggia, ma ci voleva. Adesso sono sveglio. Guardo l' orizzonte illuminato dalla Luna. Le montagne si ergono maestose e lontane. La neve che le ricopre riflette la luce lunare, le fà sembrare dimore di chissà quale dio. Alzo la testa e il cielo stellato si mostra in tutta la sua magnificienza. Non provo neanche a contar le stelle che mi guardano; sono troppe e mi stregano con la loro luce proveniente da chissà quanta distanza. La Luna mi guarda pallida e misteriosa, con la sua luce dà un aria da favola a questa distesa steppa d' erba... Sembra sorvegliare i cavalli che sono vicino alla tenda. Sono calmi, come se apprezzassero la compagnia di questo custode. Mi avvicino per vedere se stanno bene. Mi guardano con sospetto, forse non mi riconoscono...ma poi tutto cambia. Lenti si avvicinano e mi guardano come si guarda un parente affettuoso. La luminosità lunare li fà sembrare quasi animali di natura divina. Il mio preferito é il nero. Sembra uscito da chissà quale scacchiera. Entro nel recinto fatto di corde annodate e lentamente mi avvicino. E' veramente un bell' animale, maestoso con la sua criniera e il corpo che con la luce notturna prende sfumature extraterrestri. Allungo il braccio; ma non lo vedo troppo convinto. Rimango fermo, si avvicina. Mi annusa con le sue grosse narici e mi mette il muso sulla spalla come se volesse salutarmi. Lo abbraccio e lui fà un basso nitrito, come se volesse contraccambiare il saluto. Decido di prendere la sella e fare con lui una passeggiata notturna. Sono sopra e lui non fà una piega. Usciamo dal recinto e incominciamo a camminare nella prateria. Decido che é venuto il momento di aumentare l' andatura. Adesso cavalchiamo veloci nell' erba alta; siamo un unico essere che corre e guida insieme. Le stelle ci fanno da spettatori e la Luna da giudice di gara. Il vento ci corre da tutte le parti e cerca di frenarci, come un concorrente scorretto, ci frusta con le sue lingue fatte d' aria. Lentamente freno e, quando siamo fermi, accarezzo il mio veloce compagno sul collo. E' stato bravissimo. Lentamente torno soddisfatto indietro; per fortuna il fuoco fuori dalla tenda e ancora vivo e possente. Stremati ma contenti siamo arrivti. Rimetto il mio fido compagno nel recinto, non prima di averlo salutato con gli occhi nei suoi e rientro dentro. Adesso sono esausto, non ho la forza di togliermi i vestiti...vado subito a letto. Come toccato il giaciglio entro in un sonno profondo e salutare. Anche il vento é cessato; ha portato via tutti i cattivi sogni....
Mi rigiro nel letto e mi sveglio di sopprassalto...mi alzo di scatto e guardo in alto. La piccola finestra é ancora lì. Ci sono pure le sbarre di ferro che racchiudono la Luna che illumina da fuori.... Sorrido triste e malinconico... Ho fatto un incubo; cavalcavo nella notte...libero. In realtà era un bellissimo sogno...ma qui dentro, anche i sogni più belli diventano incubi... Meglio che mi rimetta a dormire, la sveglia e' all' alba...e un altro incubo comincia...un incubo molto reale....
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