mercoledì 2 agosto 2017

....il loro incedere era lento e armonioso... La coppia conversava e alternava sorrisi e pause... Le piccole strade...i brevi vicoli si susseguivano quasi ritmicamente... La notte avanzava e si faceva meno afosa...bastava girare l' angolo e una leggera brezza accarezzava i  loro volti. Il tempo sembrava passare in maniera strana...ora sembrava fermarsi...poi passare velocemente come la corrente di una sorgente di montagna... Lentamente il centro cittadino lasciava spazio alla periferia... Alti palazzoni anonimi come i loro abitanti, lentamente diventavano sempre più frequenti... le auto solitarie, passavano veloci sulla strada...come se si rincorressero in un ipotetico gran premio... Il rimbombo dei motori non toccava i due che continuavano a parlare...si stupivano di quanto si erano detti...di quanto si stavano dicendo... Intanto qualche terreno incolto faceva presagire che la periferia più lontana si faceva sempre più vicina... Senza volerlo avevano percorso chilometri non risentendo della fatica... Arrivarono davanti al portone di lei... Con voce ferma ma timida...lei gli chiese se voleva salire... Lui, stupito dall' audace richiesta rispose si...quasi con vergogna... Entrati nell' androne del palazzo arrivarono davanti all' ascensore. Le porte si aprirono silenziosamente...come a non disturbare quell momento unico e inaspettato... Arrivarono all' ultimo piano dell' abitazione di lei...e lentamente la porta di casa si aprì... Lui, come se volesse riprendersi dal quella situazione di stupore cercò il balcone e vi uscì... L' aria era ora più fresca...il panorama della città si stagliava davanti a lui...come una vecchia signora che vuol vedere come và a finire...muta testimone di tante situazioni, ora meravigliose...ora tragiche... Chiese un bicchiere di vino...gli arrivo un calice di rosso...fresco come appena uscito da una profonda cantina... Un breve sorso e un abbraccio fresco gli arrivò... Si girò, rientrò in casa lasciando la finestra del balcone aperta...e si mise sul divano... Tornò anche lei...si mise sul divano...e rincominciarono a parlare...ma gli sguardi tradivano le loro emozioni... Ora sembravano due giocatori di scacchi; si studiavano e non vedevano l' ora di reagire alla mossa dell' avversario... Tutti e due volevano fare la prima mossa...ma mancava il coraggio...o forse avevano il timore della reazione...o chissà... Ma la conversazione fatta di sguardi e parole continuava...mentre la notte rimaneva muta testimone di questo gioco che non sembrava avere fine...o almeno così sembrava....
 
 
 
 

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