....sono ormai alcune ora che cammino per queste strade che ora sono diventate illuminate dai lampioni vestiti a sera... Conosco ogni metro che calpesto; la mia età mi permette di poterlo raccontare... Questa città é un pò come un seconda madre...mi ha visto nascere...crescere...e vedrà anche la fine... E' talmente cambiata che stento a riconoscerla...soprattutto a causa delle persone che vi abitano, che si susseguono veloci quasi senza respirare... Osservo questi esseri che parlano hai microfoni dei loro telefoni...con i loro visi bugiardi che tradiscono la loro vera tristezza...la loro vera solitudine... Comunicano col mondo...sono circondati da gente che gli commenta tutto con un mi piace...per poi stringere un cuscino quando vanno a letto...unico compagno dei loro poveri sogni... E' notte fonda e vado alla ricerca di qualche bar...ops; scusate, locale, dove i nottambuli si ritirano per fare due chiacchere con l' ultimo essere umano che li potrebbe ascoltare... Il freddo si fà sentire e le mie ossa gli rispondono una per volta...come un coro stonato che cerca una sua personale armonia... Per fortuna che il mio bastone si rivela essere un sostegno preciso e sempre presente... Alla fine tocca a tutti averne uno...il vero compagmo fedele...dopo il cane... Nel mio lungo girovagare incontro qualche lupo solitario che, come me, cerca soltanto un pò di pace in qualche posto di questa città... Alla fine trovo il ritrovo notturno tanto agognato e vi entro... La luce non é forte...anzi, sembra quasi che siano accese delle candele... meglio così; le persone presenti vengono qui solo per un pò di pace...per stare insieme ai loro pensieri...ai loro ricordi...alle loro tristezze...alle loro emozioni... L' ambiente é piccolo ma non troppo...gli avventori non sono molto locuaci...eccetto quei pochi seduti sugli sgabelli del bancone; come fortunati per aver i posti in prima fila, ogni tanto si girano dietro con un sorriso di soddisfazione appena accennato sul viso... Finalmente hanno trovato quello che cercavano: qualcuno che ascoltasse la propria verità senza che li giudicasse: solo ascoltare...nulla più. Preso il mio bicchiere di alcolico arancione, cerco un posto all' unico tavolo libero; e' molto tardi mi dico...dubito che qualcuno si segga vicino a disturbarmi... Metto il pezzo di vetro sul tavolo...tolgo il cappotto appoggiandolo sulla sedia di fianco a me...la stessa cosa faccio col cappello e la sciarpa...e finalmente mi seggo. Tiro un sospiro di sollievo e tiro un sorso...come per riconpensarmi di aver trovato la meta... I pensieri mi arrivano veloci...come il calore dell' alcool che ho appena bevuto; ci voleva proprio dopo il freddo che c'é fuori... Faccio per dare un secondo sorso quando, per caso, lo sguardo cade su una figura femminile... Guardo meglio senza farmene accorgere e verifico che si tratta di una donna...molto strano: chissà cosa ci farà nel locale nel pieno della notte.... Il profilo é regolare...i capelli sono molto lunghi...e i ricci fanno sembrare il tutto una cascata d' acqua nera... Gli occhiali scuri schermano occhi dal colore non definito...le ciglia nere sono leggermente regolari... Il collo dalla pelle bianca é quasi nascosto dal collo alto del golf nero...sottolineato dal filo di perle che arriva quasi al centro del seno... Quasi per chiudere il tutto, indossa pantaloni neri...con scarpe nere... Tutto é curato e pulito... Tutto é intonato allo spirito di questa donna; spirito che vuole passare inosservato nella sua oscurità esteriore... Davanti a sè ha un bicchiere...per metà vuoto... Chissà, forse é qui da molto...o magari é appena arrivata...non saprei... Il fatto che non vuole essere disturbata é però chiaro...come tutti gli avventori del resto... Ognuno pensa a se...per se...come un tacito accordo siglato da chi é entrato...e da chi entrerà... Le unghie sono si smalto rosso...ma non troppo acceso...comune...quasi anonimo... La signora non deve avere molti anni; la pelle delle mani é curata e rgolare... La cosa che mi lascia perplesso e che non ha anelli...ma alcuni segni sulle dita dicono il contrario... Non é un bel segno...quando i fatti della vita lasciano dei segni, non é mai un fatto positivo... Il tempo passa e lentamente la tana si svuota... Lentamente il mio bicchiere lo segue... Ma ecco che la dama oscura si alza con fare lento e solenne... Senza guardare nessuno indossa il lungo cappotto nero; lo fà con gesto regale ed elegante... Nell aprire la porta si volta indietro e si tocca la falda del cappello; come un generale che saluta la truppa esce con fare deciso e severo...elegante e flessuoso... Passando davanti al vetro del locale noto che si gira e mi lancia un sorriso beffardo... Chissà cosa avrà voluto dire... Finito il bicchiere, le palpebre mi dicono che é arrivato il momento di riportare a casa questo vecchio corpo...già... Bevo l' ultimo sorso e mi alzo; che fortuna il bastone...già, una vera fortuna... Coperto ben bene esco e saluto anche io con fare marziale...ma più familiare... La notte stà finendo ma il freddo si é fatto più intenso...già; é proprio ora di tornare a casa... Riprendo il percorso...e cammino a ritroso insieme ai miei pensieri e ricordi...aiutato da questo bastone, ultimo amico muto... Mi ritorna in mente la nera signora...chissà chi era...chi sà chi é... Magari vaga ancora...magari é già a casa...chi può dirlo.... Chissà se la rincontrerò; qualcosa mi dice di si...ma non qui...chissa dove....
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