domenica 21 giugno 2020






....chi crede più alle favole...dicevo a me stesso, nessuno mi rispondevo. Il tramonto faceva ormai da sfondo e stava per lasciare il posto alla notte... Vagavo per la periferia senza una meta...senza un motivo né un perchè... Non sapevo cosa fare...la confusione regnava sovrana. Presi la bottiglia d' alluminio comprata anni prima da un vecchio rigattiere barbuto...l' aprì e tirai un sorso. Un lungo...intenso...sorso... Dopo qualche secondo una vampata di calore mi avvolse come un vortice di fuoco. Guardai il contenitore cromato per cercare una spiegazione ma niente... Mi accontentai di vedere il mio volto deformato sullo specchio improvvisato e rimisi il tutto dentro la tasca interna della giacca di velluto blu. Sul lungo viale alberato, in direzione del niente, continuai a camminare. Decisi di tornare indietro...tutta questa natura non fà per me. Dopo un' +!ora ero rientrato in città...quasi in centro. Accesi un sigaretta e tirai un altro sorso; stavolta più breve e calmo...non volevo finire subito quella fonte di calore... Adesso la notte era profonda...le auto erano rare...ancor meno le persone... Questa città che di giorno sembra il centro di un formicaio, appariva adesso come una metropoli abitata da fantasmi... Il silenzio diventava un gigante invisibile... Una sensazione quasi di terrore fulminò la mia mente; fermo sul marciapiede girai la testa di scatto per vedere se avevo qualcuno alle spalle; niente...solo silenzio. Avevo bisogno di calore e tirai fuori la fiaschetta. Era ancora rimasto del liquido e bevvi tutto molto lentamente... Il calore si fece intenso. Guardai il cielo stellato come per chiedere aiuto a chissà quale dio ma niente... Anche lassù il silenzio regnava. Era giunto il momento di tornare a casa anche perché tutto quel calore mi aveva spossato. Per fortuna affrettai il passo. Arrivato a casa, cercando le chiavi alzai la testa e la vidi in quel manifesto; possente nella sua sensualità...violenta nelle sue curve piene di dolcezza... Per fortuna riusci ad aprire il portone e salire in casa; mai tanta maratona fù corta e lunga allo stesso tempo. Con la mente offuscata dall' alcool apri la porta di casa e corsi verso il letto... Con faticosa lentezza mi spogliai e misi la mia stanca mente sotto le lenzuola. Mi girai di scatto e pensai di trovare la donna del manifesto...ma niente. L' alba arrivò e il buio nella mia mente divento l' unica presenza....







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