sabato 15 ottobre 2016

....seduto su questa poltrona mi gusto l' arrivo dell' autunno. Fuori piove abbondantemente...ma davanti a me, parla un suono diverso il camino con le sue ardenti lingue. Una coperta mi scalda le gambe mentre di fianco, fuma una tazza di thè. Mi rilasso mentre fuori la natura si espone in tutta la potenza degli elementi. Mi faccio compagnia...con serenità. Una sorsata di liquido caldo dal verde sapore...e i pensieri vengono a galla. Ricordi si ammucchiano più velocemente degli anni e si fà fatica a rivederli tutti... Speriamo che fuori le persone non si bagnino troppo. Non é il migliore dei tempi...ma può avere molte funzioni. Ripensare alla città che, sotto la pioggia, ha un aspetto diverso...privato...intimo. Speciale. Se si abita in una città piena di storiche memorie può essere l' occasione di poter respirare tutta la storia che c'é. Coprendosi con molta attenzione e cercando di evitare pozze e affini. Per fortuna che tutto questo sarà l' artefice della desolazione che si trovera per vicoli e piazze...con tutta quella chiassosa umanità in casa per la bufera...si affronteranno le avversità metereologiche con più sollievo... E si potrà gustare l' alcolico liquido rossastro con immenso piacere in qualche locale sconosciuto, immersi in un atmosfera quasi familiare... Immersi in una metropoli ultramoderna fatta di vetro e acciaio...con il traffico che sembra un videogioco sempre acceso, ad un passo dall' andare in cortocircuito. Ed essere ad ammirare la tempesta che picchia sui vetri dell' appartamento in quell' essere gigantesco che sovrasta la città dall' alto dei suoi cento piani. Guardare di sotto mentre si ha la possibilità di vedere...sentire la pioggia prima di quelli che stanno più sotto e sentirsi un privilegiato... Osservare i grattacieli che si innalzano davanti...come se fossero enormi alberi di un piccolo ma possente bosco metropolitano... Sorseggiare un bicchiere di vino nella penombra del salotto e guardare ammirati i fulmini che illuminano per un istante l' agglomerato urbano...come fossero dei flash di chissa quale divin fotografo... Fare un sorriso malinconico nel vedere come la pioggia faccia dei sottili rivoli...come fossero lacrime che scendono da chissa quale essere... E pensare che, forse, sono le persone di questa città che stanno piangendo...chissà per quali intimi motivi... Ritorno in me...su questo divano di legno stagionato, ricordo di avi gentili e premurosi... Il fuoco del camino é ancora vivo, mi fà sentire il suo calore. Bevo un pò di thé, anche questo é ancora caldo... Osservo l' orologio e noto con stupore che si é fatto molto tardi. Fuori ancora piove ma il suono é più regolare, segno che il peggio é passato. La bevanda orientale é finita e decido di alzarmi. Con il loro suono interiore, le ossa mi dicono che é giunta l' ora del sonno... Salgo le scale...ormai il calore del camino stà scemando...entro in camera. La pioggia scende lenta sul tetto e sembra una danza...dolce sottofondo per i sogni che mi accingo a fare...o almeno credo. No mi rimane altro da dirmi che un semplice buonanotte....

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