....il sole tramonta all' orizzonte ed io, seduto su questa poltrona di paglia intrecciata, sono muto ed unico spettatore di questo spettacolo. Una lieve brezza fresca si solleva come a sottolineare la semplice grandezza dell' evento che si ripete sempre uguale ma diverso dall' inizio del tempo di questa Terra. Per fortuna ho accanto a me una coperta che metto su di me....come una seconda pelle per scaldarmi. Sotto questo loggiato di legno verniciato di bianco...dove il vento lascia il segno ormai da tempo, osservo la stessa scena ormai da anni. Ormai il tempo é passato anche per me...le ossa parlano di fatica...di sudore...di lavoro. Di duro lavoro che, come lo scalpello di uno scultore, lascia il segno su chi lavora a contatto con le azioni della natura. Purtroppo é così che và la vita. Giro lo sguardo e vedo colui che mi fà da compagno da alcuni anni. Un lungo pezzo di legno...non troppo lavorato, forse per non far scomparire la grandezza della pianta da cui é nato... Chi ha fatto per una vita il mestiere di stare in mezzo all' acqua salata...può capire quello che dico... Il Sole ti tocca sempre...anche quando le nuvole cariche di pioggia non lo fanno vedere... Lascia sulla pelle tanti piccoli solchi...più o meno profondi...come un aratro solca la terra del contadino...le rughe seguono un loro percorso...un loro ordine... La luce che rimbalza sul liquido color del cielo...tocca gli occhi troppo impegnati a vedere i pesci che fuggono alla rete... Col risultato che, ormai, di quel liquido pieno di vita, non distinguo più le sfumature... Già...il duro lavoro lascia il segno e chiede il conto... Come i segni di una sbronza...adesso sono qui a muovermi lento per i tanti dolori. La salsedine ti corrode lentamente...lascia quel buon profumo che ti fà sembrare una creatura marina... Le alzate a notte fonda, dove attorno il buio regna incontrastato....illuminato dalle lanterne della nave che sembrano lucciole danzanti... Il freddo della notte che piano piano diventa mattina...e poi mezzogiorno. Il mare che cambia forma come per beffarti...ti ricorda che la vita é fatta di movimenti; ora aggraziati come un gatto, ora selvaggi come cavalli imbizzarriti. Ogni notte...ogni giorno una lotta con questo lottatore che ti porta sì rispetto, ma ha modo suo...ora chiaro e leggibile, ora assurdo e ignorante. Giornate intere a passare a vendere quel pesce che, ora maledici...e dopo ringrazi con una preghiera... Perché oltre a farti mangiare, ti ricorda che il tuo sforzo ti ha ripagato...che il mare ha visto in te qualcosa degno di rispetto...e per questo degno di tornare a casa. Pomeriggi passati a ricucire le reti strappate dai suoi abitanti... Già, il mare é una brutta bestia...ma per chi vi nasce davanti, diventa quel compagno di giochi...quel secondo padre che alcuni hanno...quel fratello maggiore che tutti vorrebbero avere...quel diavolo che nessuno vorrebbe vedere... A forza di pensare ai tanti ricordi che mi scorrono davanti, come il continuo rumore della risacca, mi ricordo di coloro che ho conosciuto...ora per un minuto...ora per tanto tempo, forse un secolo... Già, il mare; un essere multiforme come l' uomo... Davanti a me adesso il sole non c'é più, solo il buio...che mi ricorda che domani é un altro giorno, adesso è l' ora di andare a letto...e far della risacca, la mia ninna nanna... Domani la sveglia sarà al levar del sole...come un essere marino, il pescatore, anche se vecchio, il vizio di salutare il mare non lo perde mai...neanche alla fine....
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