sabato 28 gennaio 2017

....vago in questo mare fatto di sabbia dorata. Il caldo é infernale...in questi momenti capisci che forse, Dante, ha dimenticato di descrivere un girone del suo Inferno. La sabbia sembra un essere dotato di via propria...la calpesti e come per incanto, si sposta per circondare il tuo piede...come un Pitone fà con la sua preda. Le dune sembrano cime di altezza indiscrivibile...tanto é lo sforzo per scalarle e superarle... Una volta raggiunta la cima ti copri gli occhi per vedere all' orizzonte lo spettacolo. Una distesa di sabbia fine, onde dorate di un mare fatto solido. Il sole mi sovrasta con la sua pesante presenza. Scendo dalla cima e lo sforzo si moltiplica...ad ogni passo sembra di portare pietre dentro le scarpe... Arrivato in fondo ti chiedi il perché...ma non trovi risposta. Dici a te stesso di continuare...di non trovarti una risposta... Le risposte non sono mai belle...dicono la verità...e la verità non piace mai. Proseguo sempre diritto...non rimane altro che andare oltre...passo dopo passo...oltre ed ancora oltre...verso quella meta chiamata dubbio. Perché sai che troverai qualcosa...ma non sai cosa. L' aria calda al terreno fà tremare il suolo...come acqua calda sopra il fuoco... Sembra di vedere qualcosa...miraggio colpa del sole...o colpa della speranza di trovare qualcosa...che fà dire al cervello che c'é qualcosa...là...si, là. Passo dopo passo mi avvicino alla visione... Sono molto vicino e non credo a quello che vedo; il miraggio si é fatto materia. Le mie mani si allungano come un moderno San Tommaso. Davanti non c'é il messia...ma un più modesto albero, una palma per la precisione. Come il santo, finalmente convinto della santità che ha davanti, mi inginocchio per ringraziare quel qualcuno...o qualcosa che mi ha permesso di arrivare fino a qui. Questa non é un oasi...é come entrare in paradiso senza esser passati dal purgatorio. Come un cane randagio...abbandonato dal suo padrone...cammino in ginocchio verso il centro dell' oasi. Ogni volta che passo sotto le fronde ombrose delle palme...un brivido mi pervade la schiena...come se, una mano misericordiosa, mi toccasse la schiena con del ghiaccio. Finalmente la speranza prende forma. Una pozza d' acqua in mezzo a questa punta di paradiso, in mezzo a questo foglio infernale color del metallo prezioso... Non ci credo e allungo il braccio...la mano...il dito... La conferma mi da sollievo...é acqua...fresca. Con scatto leonino mi butto all' interno...come un neonato che torna dentro la madre. E' come se rinascessi per la seconda volta... Chissà se tornerò in mezzo a quel mare caldo come il Sole... Troppe domande... Voglio assaporare ogni secondo di questo liquido vitale...e non uscirne più. Ma lo dovrò fare...prima o poi... Al momento spadroneggia il poi...poi si vedrà.... 

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