lunedì 19 settembre 2016

....seduto su una sedia di plastica frutto del lavoro di una macchina che non si ammalerà mai...guardando l' acqua che scorre sempre uguale ma sempre diversa, penso... Che situazione. Far parte di uno stato che esiste sui giornali; dove sono elencati qualsiasi tipo di suo difetto ma mai un pregio...avvenimenti sportivi a parte. Come può uno stato esistere negli occhi di coloro che a malapena riescono a vivere nonostante tutto? Oggi tutto si può vedere e sentire, non come 20...30 anni fà. La tecnologia ha fatto un miracolo o partorito una maledizione. Può, uno stato, esistere quando certe persone che non seguono le sue regole, impunemente possono fare e disfare? Può uno stato fare leggi che smentiscono le precedenti? Può fare uno stato regole che, anche chi le ha proposte o scritte, non sà spiegare alla persona qualunque? Può uno stato far lavorare alcuni dei suoi rappresentanti meno di coloro che li mantengono? Può uno stato non permettere, o mettere in grado a chi vorrebbe, di sviluppare un certo lavoro...o percorso che permetterebbe la trasformazione di un idea a fatto concreto? Può uno stato mettere contro le generazioni passate...presenti e future? Può uno stato suicidarsi? Si...direi proprio di si. Quello che trovo inquietante é non riuscire a capire, neanche lontanamente, il perché.... Riprendo il controllo di me, alzo la testa e rivedo il fiume che lento scorre, proprio come la storia... Scorre in superficie e sotto...ma tutti vedono la suerficie, molto pochi quello che accade sotto... Si é fatto tardi ed una stanchezza improvvisa mi abbraccia, sarà meglio tornare a pensare a casa... Nel frattempo, meditate gente...meditate....

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