....sono in questa prigione chiamata casa...le cui sbarre hanno forma di pensieri angonscianti sul futuro del mondo...che é diventato maledizione per la maggior parte di tutti...e opportunità per pochi e fortunati eletti, ma chissà per quanto. Decido di evadere con le buone dalla cella; prendo le chiavi e chiudo la porta a chiave dietro di me...sono geloso della mia detenzione. Incomincio ad incamminarmi verso la periferia di questa città dove celle metallliche con estremità di gomma rotonda, sfrecciano verso mete ignote. Piano piano la strada sembra diventare di campagna...il verde aumenta, il cemento prende forma di piccole case, come quelle del monopoli... Anche l' aria cambia, più fresca e leggera; sarà per le meno auto che circolano...per il verde...o per cosa? Ogni tanto alzo lo sguardo: che bello l' azzurro del cielo e il candido bianco delle nuvole...dico a me stesso... Dovremmo alzare più spesso lo sguardo verso l' alto invece di tenerlo puntato sullo schermo del cellulare per comunicare con esseri immateriali... Continuo la passeggiata e decido di prendere una strada sterrata che costeggia il fiume... Adesso le auto sono proprio poche e il loro respiro appare lontano. Adesso i rumori sono cambiati: lo scorrere tranquillo del fiume che và a cercare il mare con una calma ormai a noi sconosciuta...i pennuti che volano sopra mi ricordano che i loro avi hanno ispirato un uomo di nome Leonardo...mentre le piante ondeggiano ad ogni colpo di vento... Che differenza dalla città...che sollievo sapere che poco lontano ci sono angoli dove ancora si può respirare un pò d' armonia... Il tempo é passato veloce; quando si stà bene dentro é sempre così. Decido di prendere la via di casa... Adesso le stelle fanno da tetto...che bello... La campagna lascia il posto alla modernità...per fortuna che in giro circolano poche macchine... La notte ha comunque il suo fascino anche in mezzo a questi parallelepipedi di cemento dai fori rettangolari... Mi accendo una sigaretta e aspiro con calma...quale miglior sistema per godermi il silenzio urbano? Aspiro per l' ultima volta proprio quando sono davanti casa...si é fatto freddo... Apro il portone del sicuro penitenziario...ed entro nella mia cella dotata di tutti i confort... Sono finalmente a letto; ripenso alla mia fuga nella natura e sorrido...adesso posso dormire con un altro spirito ed affrontare un altro giorno con un pensiero diverso, ora che sò che l' eventuale fuga mi può portare verso una temporanea serenità....
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