sabato 26 novembre 2016

....arrivato in questo posto dopo tanto...che sensazione strana. Un leggero velo di polvere abbraccia timidamente il mobilio...come una vecchia sottoveste sempre affascinante. La l' anziana pendola al muro indica un ora da tempo infinito...come a confermare l' immobilità di quell' attimo. Nel vecchio mobile le ante di vetro fanno da muraglia trasparente ai vecchi bicchieri decorati sempre belli nonostante l' età. Profumano di generazioni di mani...di sapone...di risate e discorsi sentiti ma mai riferiti. Testimoni muti dello scorrere umano del tempo. Il piccolo mobile che sembra uno scrittoio di vecchia scuola elementare é messo sulla parete...come a incoraggiare la concentrazione dell' ipotetico giovane alunno. Tutto sà d' antico...ma non eccessivamente. Apro la porta e la vecchia cassettiera color del legno mi appare davanti. Custode di vecchi vestiti...memoria d' altri tempi...sorgenti di sorrisi. La piccola casa sà d' accoglienza. Quante persone hanno varcato la sua soglia vedendo la porta aperta...invito d' entrata per conoscenti e parenti. Simbolo di legami che non ci sono più... Di sicurezze che vanno scomparendo... Di valori che solo in vecchie bocche si possono trovare... Apro i cassetti e trovo anziane tovaglie...involontarie vittime di macchie di ogni sorta...protagoniste di pranzi sereni e ruspanti...o di cene frugali con chiaccherata finale con chissà quale conoscente di passaggio prima di andare a letto... Che differenza tra l' oggi e ieri... Mobili freddi...di chissa quale materiali...il legno ormai non lo considera quasi più nessuno...come se fosse una sorta di razzismo nei suoi confronti... Che peccato... Un bell' oggetto in legno...che se ben curato dura quasi in eterno...una sorta di arca dove mettere le cose più care...per traghettarle in un infinito più o meno lontano... Tutto ciò non si può chamare vecchio...perché sembra quasi offensivo...io sarei per chiamarlo vissuto... Mi giro e vado verso la porta. Chiudo tutto e metto le chiavi in tasca...come se fossero le chiavi di chissà quale baule con dentro quale tesoro... Riprendo la strada...la sera vanza e lentamente annuso l' aria umida che sà di natura... le vecchie case di tufo sono ricoperte di muschio in alcune loro pareti... Il verde intorno non é lontano...le voci dei volatili lo confermano. Chissà quane persone sono passate da quà... Questi sono luoghi che hanno visto la storia...ma non quella scritta nei libri di scuola... Ma quella che si passa da padre in figlio...da amico ad amico... Le voci...le leggende...i fatti che si sentono nel negozio d' alimentari...o nella bottega di falegname... O quando si andava dal contadino per comprare qualcosa... Come adesso...no? Mi fermo al bar per un caffé... L' arredamento in finto moderno...con sfumature anni 70' mi dice che il locale ha più di qualche anno...ma l' atmosfera é quello che conta. Persone gentilmente veraci...che hanno le mani consumate dal lavoro...che parlano di sveglie all' alba...di dormite iniziate dopo il telegiornale... Come quando si mandava i bambini a letto dopo carosello... E già... Tra un ricordo e l' altro mi é venuta anche fame. Mi dirigo allora verso la pizzeria, anche qui é arrivata. Mi siedo e ordino subito. Sò quello che vuole il mio stomaco... Dico di fare con calma...non ho fretta. Intanto mi guardo intorno. Classico arredamento in legno, legno vero; sulle pareti qualche foto in bianco e nero...qulche trofeo di caccia...oggi un pò fuori luogo....ieri segno di vita in mezzo alla terra... Ma la pizza arriva...rotonda...bassa...croccante. I funghi sono quelli veri...non quelli stranamente rotondi di città... Il sapore é un altra cosa...genuino...umano...si sente che la farina...il forno...gli ingredienti vengono da altre parti. Mangio con gusto e veloce; per la fame...o merito della pizza? Mah... Comunque sono più che soddisfatto. Decido che per oggi và bene così... Mi alzo, pago e gentilmente saluto. Fuori é buio inoltrato...fresco... Vado a casa...domani si ritorna in città... E già, la pausa é finita...ma ci voleva... Buonanotte....

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