....quante pietre consumate dal tempo intorno a me. Ogniuna di loro riporta lettere e date ormai non leggibili...lentamente cancellate dall' umidità dell' aria. Un silenzio irreale ma carico di saggio rispetto mi circonda. Come statue di vecchi guerrieri, gli alberi sembra che facciano la guardia a questo luogo...come se volessero proteggerlo da chi non merita di essere qui. Il muschio sembra coprire queste pietre...come se volesse proteggerle dal freddo. Lento, cammino senza far rumore...per non disturbare il sonno di chi é diventato un gioiello prezioso nel cassetto della memoria dei propri cari. Ogni tanto mi fermo per cercare di leggere cosa é scritto sulla superficie di queste pietre... Chissà cosa ha fatto questa persona... Se é stata una brava persona... Chissà se ha lasciato un bel ricordo alle persone che le erano vicino. Accarezzo il piccolo monolite...come se volessi addolcirne il sonno. Lentamente cammino e l' uscita é vicina. Sono sulla soglia del cancello, mi giro e noto un qualcosa di strano...ma che apprezzo con dolcezza... Una nebbia bassa stà lentamente avvolgendo tutto...come se volesse nascondere tutto... Sembra quasi che tutti mi dicano: "...grazie, ma non vogliamo che qualcuno non degno, ci veda... Siamo diventati memoria...e da dove siamo, guarderemo tutti con protettivo affetto...". Mi giro e chiudo il vecchio e grande cancello di metallo...ormai regno di regina ruggine e consorte di re tempo... Con lo sguardo affettuoso saluto la nebbia che ha coperto tutto.... Un altro giorno...e un altro ancora; il cammino continua....
domenica 25 dicembre 2016
sabato 24 dicembre 2016
....eccoci di nuovo. Anche oggi é Natale... Si compiono, per l' ennesima volta da duemila anni, i festeggiamenti della nascita di colui che, in un mondo perfetto, avrebbe portato la pace...in un mondo perfetto.... Ma ha incontrato l' uomo, l' essere perfettamente imperfetto. Dice che é giunto per noi da colui che ha creato il tutto...anche l' uomo. Purtroppo di lui, col tempo, si sono perse le tracce; mentre dell' uomo si sono moltiplicati i segni della sua presenza. Presenza sempre più tangibile e drammaticamente priva di sensibilità. In un mondo perfetto sarebbe sempre Natale... Sarebbe sempre pieno di fraterna serenità... In un mondo perfetto non ci sarebbe tristezza nè povertà... In un mondo perfetto la terra non trasuderebbe veleno... In un mondo perfetto l' acqua non sarebbe fonte di dolore... In un mondo perfetto l' ingiustizia non sarebbe fonte di disuguaglianza... In un mondo perfetto la povertà non toccherebbe sempre più persone... In un mondo perfetto il denaro non sarebbe fonte di tristezza... In un mondo perfetto ogniuno sarebbe se stesso invece di imitare qualcuno che non é... In un mondo perfetto il pane non dovrebbe mancare a nessuno... In un mondo perfetto il pianto non esisterebbe... In un mondo perfetto il dolce sorriso dovrebbe essere il Sole in Terra... In un mondo perfetto gli animali non sarebbero in pericolo... In un mondo perfetto la salute non dovrebbe essere un optional... In un mondo perfetto non ci sarebbe tanta imperfezione... In un mondo perfetto il creatore non avrebbe commesso errori... Ma questo non é un mondo perfetto.... Ma se la sua imperfezione fosse il disegno perfetto per farci capire, forse, che la nota imperfetta é proprio l' uomo? Che dire, un colpo di teatro notevole....
Buon Natale....
martedì 20 dicembre 2016
https://www.youtube.com/watch?v=0syjecXN_no
....ricorda chi eravamo....
....ricorda chi eravamo....
....con un tenero sguardo su di una foto ingiallita dal tempo....
....ricorda chi eravamo....
....con un sorriso, frutto di un ricordo lontano....
....ricorda chi eravamo....
....togliendo la polvere da un vecchio regalo....
....ricorda chi eravamo....
....toccando una pietra con la mano della memoria....
....ricorda chi eravamo....
....con la fragile luce di una candela....
....ricorda chi eravamo....
....attraverso uno sguardo malinconico al cielo....
....ricorda chi eravamo....
....ricorda chi sei stato....
....per coloro che sono ricordo....
....ricorda chi eravamo........ricorda chi eravamo....
domenica 18 dicembre 2016
....il cielo é grigio scuro...ma ogni tanto l' azzurro fà breccia come il sangue da una ferita. Mi affaccio in avanti e il precipizio si spalanca in tutto il suo terribile splendore. Artigli di roccia fanno pausa tra il suo ciglio e il suo inizio...dove un mare scuro e rabbioso scaglia le sue lingue chiare e taglienti contro il muro roccioso come...orde barbariche contro le mura di un castello. La schiuma che nasce da questo infrangersi, sembra il sangue di un essere mostruoso che non si dà per vinto...e continua nella sua opera di colpire la scogliera...come un pugile mai domo. Guardo l' orizzonte con sfida...cercando così di mascherare la paura per l' abisso. Il vento forte mi taglia la pelle del viso come le spine di rosa... Ma resisto; questo é uno spettacolo che non mi voglio perdere...la natura si manifesta in tutta la sua rumorosa, terrificante bellezza... Guardo in alto e vedo che anche i gabbiani la pensano come me, si librano il cielo sbeffeggiano il vento usandolo per i propri scopi...mentre sotto di me l' erba si piega all' aria come tentacoli impazziti. Vedo l' orizzonte e il mare sembra una gigantesca creatura allo stato liquido...dove sotto la sua pelle pulsa una vita di chissà quale pianeta. Il cielo sembra nascere dalla sua fine... Il sole inizia a tramontare e il cielo prende il colore delle fiamme... Tutto prende le tonalità del rosso...sembra quasi di trovarsi su di un pianeta alieno... Ma come per miracolo il vento cala mentre il sole ormai sparisce all' orizzonte e lascia il posto al blu della notte... Mi accendo una sigaretta e mi aggiusto il cappotto...riprendo la via di casa. Per oggi lo spettacolo é finito....
sabato 17 dicembre 2016
giovedì 15 dicembre 2016
....apro gli occhi come dopo un lungo letargo. Il sole all' orizzonte è ancora basso e il blu profondo della notte è ancora padrone del cielo. Rimango qualche momento intontito per il sonno che non se nè vuole andare...ma alla fine mi decido che devo alzarmi. Lentamente tiro fuori il braccio e con la mano, apro il sacco a pelo che mi faceva sembrare una crisalide di chissà quale insetto. Sono in piedi e sveglio il mio corpo che ancora non sembra molto convinto. Le altre persone ancora dormono...evidentemente il mio sonno non é pesante come credevo. Decido allora di esplorare la zona. Prendo una direzione a caso...non allontanandomi troppo. Trovo un piccolo sentiero di sassi cirdondato da una vegetazione non troppo rigogliosa... Noto la presenza di pietre che attirano la mia attenzione... Mi avvicino e noto che non sono di origine naturale. Si vede chiaramente i colpi di utensili sulla loro superficie. Decorazioni regolari denotano un certo gusto...oltre ad una certa abilità. Alcune sembrano appena abbozzate...altre hanno lavorazioni più elaborate... Il tempo ha comunque lasciato il segno. Continuo a passeggiare e arrivo ad un piccolo slargo... Intorno alcuni alberi, nascosto dientro al busto di uno di essi, noto un tronco diverso da quello accanto. Avvicinandomi vedo che é molto alto...e alla massima altezza vedo una sorta di focaccia circolare che sorregge un cubo di pietra... I lati non sono più regolari come una volta, ma si vede che la mano del suo creatore, aveva un' abilità notevole. E' una colonna dalla severa e forte eleganza. Ben posata a terra...la superficie é rigata...come se avessero voluto renderla più elegante e snella... Il manufatto vecchio di secoli, forse, é coperto di muschio...ma questo non impedisce di vedere la superficie della pietra che lo compone...non impedisce di immaginare come poteva essere appena finita. Addentrandomi nella boscaglia mi imbatto in altre colonne...sembrano le sorelle di quella che ho incontrato in precedenza... Non sono posizionate con un ordine ben preciso...é anche vero che è passato talmente tanto tempo...che forse il motivo del loro stare si é perso nel buio del tempo. Denotano però un certo gusto...una certa abilità costruttiva... Chissà, magari alcune di loro potevano essere il perimetro di chissà quale tempio dedicato a qualche dio pagano... Forse, quelle che sembrano essere messe di fronte alle altre, leggermente allineate, potevano sorreggere un timpano come nei templi greci...magari sotto di esse passeggiavano saggi sacerdoti per parlare di sacro e profano... Già, può darsi; effettivamente, Egizi a parte, tutti gli edifici religiosi hanno elementi architettonici comuni...almeno nella maggior parte dei casi. Questi antichi manufatti non hanno perso il loro fascino... Parlano di persone colte, almeno nel loro lavoro... Parlano di persone che avevano un senso religioso...del divino molto sviluppato...sedi di riti misteriosi...luoghi dove profumi inebrianti si mescolavano a musiche ipnotiche. Ma anche un livello intellettuale notevole; bisogna avere nozioni tecniche non indifferenti per fare questi manufatti...e farli arrivare fino a noi. Continuo questo strano viaggio fuori dal tempo...e scopro un piedistallo circolare... Il materiale sembra marmo...anche se il color bianco non é quello di un tempo. La superficie é liscia, levigata nonostante il tempo e gli agenti atmsferici. Magari sosteneva una fantomatica raffigurazione di dea misericordiosa oppure una statua in posa guerriera di qualche dio della giustizia... Sembra quasi che la natura intorno abbia protetto queste testimonianze di persone che non ci sono più. Alzo gli occhi e il sole é già alto...il tempo é passato. E' bene che mi diriga verso la piazzola dove sono sistemati gli altri. Probabilmente saranno già svegli, sorseggiando un caffé... Cercherò di fargli da guida tra questi frammenti di storia...ma dopo aver sorseggiato un buon caffé....
mercoledì 14 dicembre 2016
lunedì 12 dicembre 2016
domenica 11 dicembre 2016
sabato 10 dicembre 2016
....cammino per questa strada che non conosco...di questo strano paese che sembra l' incontro di due mondi. Lento nel mio cammino passo di fianco ad un grande portone di legno. Incuriosito mi avvicino e sbircio tra un asse di legno e l' altro; ha molti anni, ma mani esperte lo hanno curato forse per secoli, si nota molto bene. Non vedo molto ma varie sfumature di verde mi sono davanti, anche se non capisco di preciso. D' istinto mi viene di toccare e scopro, con stupore e paura, che il portone é aperto. Sarà perché il cielo si fà color delle fiamme che si vanno spegnendo...ma il verde prende tonalità misteriose. Delle rade lanterne...dalla foggia di legno e carta color sabbia, danno un aria di fiaba misteriosa. Volgo lo sguardo e mi trovo davanti un piccolo giardino ma estremamente curato... Sembra quasi un bosco in miniatura ma senza le naturali imperfezioni. Sembra quasi che ogni essere vegetale abbia indossato l' abito più elegante da mostrare all' eventuale spettatore che vi si trova innanzi. Tutto é dettagliato...ma non in maniera fredda...come un ingrannaggio i cui meccanismi si intersecano con fredda perfezione robotica. Qui sembra che ogni cosa sia un verso di una poesia di serenità. Infatti, lentamente, mi inoltro tra le piante...grazie ad un piccolo sentiero di sassi. Ai bordi di questra piccola strada incrocio dei piccoli spiazzi chiari fatti di sabbia al cui centro, come isole immerse in un pacifico mare, stanno delle pietre scure. Come se fossero esseri pietrificati a far la guardia ad un qualcosa il cui ricordo si é perso nei secoli. Anche i ciuffi d' erba che delimitano il sentiero sembrano quasi farmi compagnia in questo breve viaggio... Si ha la sensazione che questo gioiello verde sia stato prima sognato...e poi fatto materia... Con stupore scopro che vi si trova anche un piccolo laghetto rifornito da uno zampillo d' acqua che esce da un cumolo armonioso di pietre; sembra quasi un lagho di montagna. Cerco di non fare rumore; ma ecco che all' improvviso sento uno strano fruscio. Una parete di grandi quadrati di legno e tessuto si apre e mi appare una figura femminile. Piccola e esile si mostra alla luce della sera che volge alla notte. Come una fata uscita da chissà quale fiaba vecchia di secoli, l' essere si avvicina ma non troppo. Riconosco la sagoma di una donna, molto anziana ma dal portamento solenne ed anche simpatico...almeno così mi pare. Vestita con un abito grigio scuro con un' alta cintura chiara. I nostri sguardi si incrociano...io un pò timoroso ed impaurito...lei severo ma quasi comprensivo. Non sò, non mi trasmette paura...ma quasi un senso di calma e comprensione... Le sorrido e con un gesto, indicando quella piccola oasi, cerco di farle capire se tutto questo é opera sua. Non mi risponde...però sorride con ogniuna delle sue infinite rughe... Anche io contraccambio tra l' imbrazzato e il sollevato. Mi accorgo che si é fatto tardi e con la mano la saluto...cerco di farle capire il piacere che mi ha dato lasciandomi entrare furtivamente in quel piccolo angolo di paradiso. Lentamente lei mi osserva e mi risponde con un saluto di ringraziamento... Esco come sono entrato, con timoroso rispetto. Chiudo il portone di legno e proseguo il cammino... E' stata una breve ma inaspettata visita che non credevo potesse mai accadere.... Strano paese il Giappone; con lo sguardo proiettato lontano ma con le gambe saldamente a terra....
venerdì 9 dicembre 2016
....esco di camera, il suono della vestaglia di seta é quasi impercettibile. Vado verso la grande vetrata che fà da barriera tra me e la grande altezza, per vedere cosa accade intorno a questo gigante di cemento, acciaio e cristallo. Chissà cosa provavano gli operai indiani che montavano questo colosso dell' architettura. Arrivo alla grande finestra e noto che stà piovendo. Una leggera pioggia imbratta il vetro come il pennello fà con la tela. Guardo in alto e le nuvole sembrano più vicine di quello che sembrano; basterebbe farsi crescere le ali per essere lassù... Abbasso gli occhi e l' enorme rettangolo si staglia in tutta la sua geometrica grandezza. Come un enorme impronta lasciata da chissa quale enorme monolite arcaico, il parco cittadino si lascia vedere in tutta la sua regolarità. I colori dell' Autunno lo fanno sembrare un quadro esspressionista. Le due grandi macchie acquose color delle nuvole sembrano macchie d' olio cascate da chissà quale meccanismo meccanico. Il paesaggio che mi si pone davanti é veramente poco umano. Con i giganti che lo circondano, che non si sà se per proteggerlo dal resto del mondo...o invidiarlo per la natura che racchiude...per i prati verdi che lo compongono... Fà efffetto vedere questo enorme giardino in cui, almeno una volta nella vita, qualsiasi cittadino di questa città, ha calpestato la sua erba...passeggiato per i suoi viali...approffittato della frescura dell' ombra delle chiome dei suoi grandi vegetali... Non sembra neanche un parco... Messo così dà l' impressione di essere un interno di un enorme condominio...i cui proprietari, almeno i più vicini, lo guardano con un misto di affetto e ammirazione. Chi può biasimarli? Chi non vorrebbe avere un giardino come questo? Già, chi non vorrebbe avere sotto i propri piedi...a decine e decine di metri d' altezza un giardino così? Un luogo dove perdersi con i propri pensieri...con i propri ricordi...le proprie memorie... Già, proprio bello... Ma si é fatto tardi...la notte è profonda e la pioggia, con la sua melodia, mi dice che farà da sottofondo ai miei sogni... Penso che domani mi farò una bella passeggiata a Central Park... Buonanotte....
mercoledì 7 dicembre 2016
....in casa l' aria é sempre quella... Il buio della notte ormai é entrato in casa con calma barbarica. Le stanze sembrano deserti comunicanti senza traccia si sorgenti di vita. Il gioco di luci ed ombre provoca strani effetti di luce, come in un quadro cubista le pareti sembrano universi che si incontrano per caso...senza un perché. Guardo fuori e il vento muove le foglie come danzatrici in preda ad estasi artificiali. Decido che meglio fare due passi...il vento spazza tutto... Metto il naso fuori e il vento mi prende in pieno come il pugno di un peso massimo...la pelle del viso ha un sobbalzo. Per fortuna che mi sono coperto bene... Come se non bastasse il vento ha un fratello ancora più cattivo e perverso...il freddo. Cammino senza un disegno preciso ma sono deciso nel mio intento... Come una lama di un rompighiaccio che spacca la calotta vado avanti... Ogni tanto qualche lampione mi saluta con la sua luce...muto testimone degli invernali eventi. Ogni tanto passa un auto...segno che non sono solo... Fortunato vero? Vado avanti...ogni tanto giro l' angolo...ora a destra...ora a sinistra...e vado... Ogni tanto sbuco in una piazza i cui palazzi mi circondano alti...come fratelli maggiori che, protettivi, mi riparano da tutto... Non sono solo...mi capita di incrociare umani insonni come me...chi fuma una sigaretta per far compagnia ai propri pensieri...chi, in compagnia di qualcuno, discute di argomenti più o meno seri... Ma si sà, la notte è il momento migliore per parlare...non c'é quel brutto rumore di sottofondo che é il traffico...la folla...il disordine... Invece la notte c'é pace...silenzio...momenti ideali per stare soli con se stessi...ma anche fare certi lavori... Il luogo migliore per passare un momento come questo...é l' ultimo piano di un palazzo...con vista sui tetti...magari seduti su di una bella poltrona... Una bella casa ma piena di storia, ma quasi vuota, magari con lo stretto necessario... Come un nobile eremita che dall' alto guarda silenzioso un regno non suo... Continuo a sognare ad occhi aperti; il vento, il freddo non li sento più...come sotto ipnosi continuo a camminare ma stavolta ho cambiato direzione...torno verso casa... Nonostante sia quasi giorno ancora le strade sono deserte...meglio così. Entro in casa é accendo l' interruttore... Come per incanto le luci multicolori si accendono... L' albero si illumina...Ancora non l' avevo acceso... Che strano, francamente non lo ricordavo così teatrale; meglio così... Tra poco é Natale; invece io vado a letto. Buona giornata...
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