mercoledì 31 agosto 2016
...sono a letto già da un pezzo ma il caldo mi rende insonne. Accendo la radio nella speranza che un pò di musica mi distragga ma non mi pare che la cosa funioni. Non faccio altro che rigirarmi ed ho come l' impressione che il materrasso chieda pietà per il mio agitare continuo. Mi alzo e cerco qualcosa di fresco nel frigo. Riempio il bicchiere della bevanda e sorseggio lentamente... Sento il freddo, non eccessivo, che mi scivola giù dando un pò di benessere...che gioia... Decido di tornare a letto ma dopo poco il sollievo finisce. Decido di prendere una decisione drastica; mi alzo...indosso quello che avevo prima di mettermi sul letto, apro la porta di casa ed esco. Un altro mondo mi si apre. E' notte inoltrata e la temperatura é più che ottima. Incomincio a fare due passi con lento cadenzare e mi assaporo la frescura degna di un paradiso. Non voglio pensare che dovrò tornare in quella fornace...voglio rinviare il più in là possibile il triste momento... Lentamente la fredda temperatura mi avvolge e mi sento come rinascere... La notte é meravigliosa, il cielo sereno é pieno di stelle e nessuno si vede, nè si vede per le strade deserte. Sembra tutta mia questa città, per citare un vecchi pezzo degli anni 70... Cammino lungo il marciapiede...passo davanti a qualche negozio che ancora dorme...i palazzi che mi sfilano accanto hanno gli occhi ancora chiusi; qualche finestra é già accesa...evidentemente qualcuno stà pensando di farmi compagnia, o si stà preparando per andare a lavorare? Mah...almeno l' andarci sarà più gradevole. Intanto cammino già da un pò e senza rendermene conto l' architettura é cambiata. Gli anonimi palazzi sono stati sostituiti da piccoli edifici pieni di cornici e decorazioni, simboli dell' età più che centenaria. Ormai mi trovo quasi nel centro di questa città e incrocio qualcuno che, dall' andatura non molto eretta, stà tentando di andare a casa dopo una serata di baldoria. Sorrido pensando al famoso proverbio ma guardo l' orologio ed é meglio che torni a casa. Il Sole stà per prendere il posto della Luna, la cosa non mi piace; ma penso che almeno un pò di fresco lo assorbito per cui... In un baleno, come un vampiro che vuole evitare la luce mortale, sono già davanti al portone di casa. La notte é finita e si prospetta un altro caldo giorno...spero nella notte successiva e nel suo fresco...
lunedì 29 agosto 2016
....con Bill Evans in sottofondo và decisamente meglio. Dopo una cena più che soddisfacente accompaganta da un più che onorevole bicchiere di vino rosso, la giornata si conclude decisamente bene. I miei pensieri fluttuano leggeri grazie al liquido di Bacco. Esco sul terrazzo e la notte é quasi fredda. Alzo gli occhi e vedo la platea di stelle che mi vede con interesse. Le sorrido come per contraccambiare l' educato pensiero. Guardo davanti e lo spettacolo é imponente e bello allo stesso tempo....le montagne stagliano all' orizzonte la misteriosa e grandiosa bellezza. Con la luce della luna piena risalatno in tutto il loro splendore...vestite di un colore verde molto scuro sembrano tanti giganti assopiti che si lasciano calpestare dai tanti animali come se questi fossero delle pulci... Si direbbe che qualcuno...dio o chi per lui abbia creato questi titani per testimoniare la sua potenza... Rimango come ipnotizzato da tanta bellezza...come sentirsi non piccoli davanti a tale spettacolo? La notte avanza con i suoi magnifici silenzi che ormai gli umani cittadini hanno dimenticato...una delle più belle melodie che madre natura potesse scrivere... In lontananza si innalza con selvaggia eleganza l' ululato di un lupo... Chi non ha mai letto una favola dove il lupo é sempre l' animale cattivo? Invece é uno degli esseri dal portamento più nobile che si può trovare in questi luoghi...solo l' aquila lo può eguagliare. Col suo sguardo che ti penetra quando lo incroci, fà paura...ma non é una paura di morte; é la paura che si ha quando qualcuno, con lo sguardo ti vede dentro...nel più reconditi angoli dell' anima per carpirne i segreti... Si, é bella la montagna...a chi non piacerebbe perdersi in questo luogo magico e selvaggiamente mortale...ma anche mistico con le sue leggende? A me non dispiacerebbe...e a voi?
domenica 28 agosto 2016
....passeggio all' ombra di questi grandi e maestosi colossi dal vestito color verde e dalla voce muta... Che belli gli alberi, questi giganti gentili...testimoni silenziosi del lento e inesorabile passare del tempo... Osservatori di eventi più o meno importanti per la loro storia e dell' umanità... Più vecchi di noi, più saggi di noi... Come ruote dentate di un delicato meccanismo in movimento da chissà quanto tempo, fanno parte di quell delicato equilibrio chiamato natura... Se tagliato, purtroppo, il suo tronco rivela notizie sulla sua vita...sulla sua crescita...se ha avuto dei problemi di salute...cosa é successo nell' ambiente dove é vissuto... Una testimonianza lunga una vita ma che non finisce; se trattato con rispetto può generare tante belle cose, statue lignee, mobili più o meno di pregio...o più semplicemente calore a chi ha freddo... Ma può dare anche ombra con le sue foglie che sembrano quasi fogli di preghiere come ci sono in Tibet...preghiere che il vento porterà verso chissà dove...magari in un isperato paradiso fatto di nuvole...preghiere che, con l' Autunno, cadranno sulla terra per portare un saluto a coloro che riposano in pace... Sono belli gli alberi che si ergono solitari come grandi saggi che hanno scelto una vita fatta di preghiere e rinunce...o magari in piccoli gruppi a formare, con i loro tronchi, colonne di un tempio dove chiunque essere può trovare conforto... Sono belli gli alberi, esseri fantastici che meravigliano i bambini...pacifici compagni quando si é diventati color neve... Continuo il camminare mentre il vento muove le fronde...come una forma di saluto che contraccambio con un sorriso di bambino troppo cresciuto....
....se volete predete pure la foto....
....ma dite di chi é!!!!
.... ;-) ....
sabato 27 agosto 2016
....in un discorso che sà d' incitamento, in un film tratto da un fumetto, c'é una frase che dice: "Ricorda chi eravamo..." Potremmo adattarla a quello che é sucesso in questi giorni: "Ricorda chi erano..." Qui giacciono persone...ricordi...pagine di vita...oggetti intrisi di senzazioni ed emozioni... Ma tante macerie...pietre...mattoni... Messe lì dal caso naturale...caso maligno ma non voluto, perché la natura non fà del male, fà e basta; siamo noi a dare significato alle sue azioni. "Ricorda chi erano...", perché il loro ricordo non si spenga col passare del tempo e parli a chi verrà dopo di loro per diventare eterno... Per far capire quello che é successo anche a chi verrà dopo perché sia da esempio... "Ricorda chi erano..." Non solo coloro che sono diventati memoria, ma anche chi ha cercato con le mani di trovare, li sotto, chi ancora era in vita, chi era attacato a quella vita che il fato, il destino, la fortuna, una forza inspiegabile ha voluto che accadesse... "Ricorda chi erano..." Coloro che son venuti da lontano per dare un qualcosa, prendere una pala...donare un abbraccio...aiutare come potevano...perché quando succede un evento simile, colpisce tutti in un modo o nell' altro...e ogniuno aiuta come può... "Ricorda chi erano..." Ma soprattutto, ricorda a tutti chi erano...quelli che non ci sono più...chi ha salvato...chi é stato salvato... Perché nella partita che é iniziata tutti sono stati attori...e tutte comparse... La natura ha fatto da arbitro decretando l' inizio della partita col suo mortale soffio per poi sparire...come a lasciar giocare quella tragica partita alle persone... "Ricorda chi erano..." Che il tempo sia lapide eterna a infinita memoria per tutti... "Ricordate chi erano...."
venerdì 26 agosto 2016
....questo é uno di quei momenti in cui ci si chiede perché. Questa volta nessuno può spiegare il perché di questa ennesima tragedia. La Terra ha tossito e questo é il risultato. Vite passate...presenti e future sparite in una manciata di secondi. Ricordi fatti di foto e pareti che non esistono più...mentre quelle ancora in piedi saranno buttate giù come qualcosa da cancellare come si toglie la polvere. Memorie personali e di gente come inghiottite da chissà quale forza. Perché é successo? Questo é uno dei pochi casi in cui...ma non é detto...la mano dell' uomo non centra... Adesso si scava per cercare ancora dei respiri...dei piccoli movimenti... Per dare la possibilità a tanti di avere un luogo di pellegrinaggio per mantenere viva la memoria...e rendere immortale, attraverso i ricordi, chi non c'é più... Come per scusarsi, dopo tanto baccano, la natura tace...forse é quello che ci vuole, un silenzio rispettoso e triste per chi non ci sarà più per tanti.... Per chi non ha più niente...per chi non tornerà sotto quel tetto perché non é rimasto neanche più quello... Per chi non si può permettere di rincominciare perché l' età non lo permette più... Il futuro non é bello per queste persone...perché saranno costrette a vivere il presente con le mani vuote... Chissà come sarà il domani... Buona giornata a questo popolo di sopravvissuti dallo sguardo perso nel nulla....
.... °L° ....
mercoledì 24 agosto 2016
martedì 23 agosto 2016
...sono qui seduto ad un tavolo difronte ad una bevanda rosso scuro.... Penso e rifletto su cosa sia quella cosa che tutti chiamano creatività. Mah...ci sono persone che studiano una vita...per capire e rendere comprensibile a tutti cosa sia questa azione; perché che sia mentale o fisica, é pur sempre un azione...no? E' creativo un attimo...ma anche una vita intera. Una persona può lavorare una vita e forse più senza fare niente che sia frutto di un qualcosa di inaspettato...mentre invece ci sono persone a cui basta un attimo e grazie a questo la vita cambia. La persona creativa ha in se un dono...io la chiamerei scintilla; quella sorta di lampadina che si accende all' improvviso e che permette di dare forma materiale a quel progetto rimansto dentro la testa; una volta finito si può parlare di creatura. Il più importante gesto creativo? La nascita di un nuovo essere...mi verrebbe da dire. E' l' unica cosa che noi uomini ancora non siamo riusciti a "creare"... Sarà, come per vendetta, che la maggior parte dei creativi in tanti campi, dall' arte alla cucina....dalla moda all' architettura...dalla letteratura alla scienza, sono uomini? Magari esagero, mio pregio e difetto, ma consiglio vivamente di rifletterci sù. In fin dei conti anche io sono un creativo, con una punta di megalomania aggiungo; infatti tutto quello che scrivo é frutto di un procedimento, di un progetto che nasce nei meandri della mia mente...fluisce attraverso le mie mani come acqua di fiume...per poi trovare sbocco nel mare, ovvero qui; in queste pagine immateriali...per andare ad ingrossare questo grande universo che é il Web... I creativi sono un pò pazzi e un pò bambini...se vogliamo é come se ogni loro opera aggiungesse un tassello alla verità che ogniuno di noi, non importa dove, và cercando... Per la cronaca, il detto riportato prima, ovvero:" La verità stà nei pazzi e nei bambini..." é di Sant Agostino... Chi meglio di un Santo poteva dare miglior definizione sulla categoria...anche perché si sà; i Santi sono creature di Dio per eccellenza...e chi é Dio se non il più grande dei creativi? Speriamo di non averla sparata troppo grossa... Intanto voi pensateci sù....
domenica 21 agosto 2016
....cammino in questa strada dall' asfalto scuro, il freddo fà di me un produttore di vapore, come una locomotiva in velocità. Incrocio persone che, infreddolite chiaccherano con un altra persona...in qualche caso non presente fisicamente ma attraverso un piccolo marchingegno metallico. Cerco un luogo tranquillo dove poter sostare e scaldarmi un pò. Girato l' angolo dopo l' ennesimo vicolo, la luce di un piccolo lampione attira la mia attenzione...sarà perché sopra vi é il suo fratello maggiore? Mi avvicino cauto...intorno non c'é nessuno che sbraita...e faccio capolino guardando dal vetro; sembra quasi vuoto e l' atmosfera sembra sfumata per l' effetto delle luci che all' interno sembrano quasi spente... Apro la porta fatta di vetro con contorni di legno e scopro che, a causa dei vetri forse poco puliti, l' interno é più lucente rispetto a quello che si vede fuori. Pochi tavoli e ancor meno persone...dico dentro di me che il luogo si presenta ottimamente. Piccoli tavoli circolari di legno color passato remoto si reggono sulla loro gamba nera di metallo...che alla base porta i segni delle scarpe dei clienti passati. Le pareti di mattoni rosso scuro sono tappezzate di vecchie foto comprate a casaccio in quache sperduto mercatino delle pulci... Anche le sedie sanno d' antico...ricordano quelle che si trovavano in qualche ministero al tempo della guerra... Si, direi proprio che é di mio gradimento. Mi avvicino al bancone, sempre in legno, con le sagome dei fondi bagnati...subito fatti sparire dal barista che mi saluta con garbata ruffianeria. Dietro di lui poche bottiglie su sfondo di specchi multicolori dai riflessi scuri...cornici di legno fanno da tema... Gli chiedo un bel bicchiere di rosso...ho bisogno di scaldarmi un pò; fuori fà freddo ma all' interno non fà poi così caldo...meglio cosi. Prendo il mio calice e mi metto seduto...un giornale attira la mia attenzione; anche se ormai il giorno è vecchio ci può essere un articolo interessante da leggere. Assorto nella lettura, l' atmosfera tranquilla mi facilità la cosa, un signore mi chiede gentilmente se può approffittare della sedia libera. Rispondo con educazione che può tranquillamente e si siede... Anche lui ha il suo calice rosso. Ha l' aria di chi a visto tante cose, forse troppe; se le rughe sono pagine di vita, il suo viso é un enciclopedia dove trovare infinite risposte. Mi vede che leggo il giornale e, sempre con garbo d' altri tempi, intavola una conversazione sulla politica di questi tempi...sulle tasse...su come erano diversi gli statisti di una volta. Per essere l' ora notturna che é, l' argomento non é dei migliori ma é comunque degno scambio di vedute... La conversazione và liscia come il velluto...Nonostante l' età, il signore dice cose sensate e più che condivisibili...a dimostrazione di una cultura di livello... Và in modo così piacevole che mi offre un bicchiere del rosso che, nel frattempo, ho finito. Non vorrei essere sgarbato visto l' insistere, per cui accetto volentieri. Il dialogo và avanti e non ci accorgiamo che siamo rimasti solo noi; ad un certo punto il banconiere ci chiede se può mettere un pò di vecchia musica anni "30...perché no? Faccio gesto con la mano che la cosa é più che gradita. Non passa un secondo che, come la musica é partita, il tipo si avvicina con un vassoio con tre bicchieri di vino rosso...si é accorto da buon consigliere di liquidi colorati che i nostri piccoli e curvi recipienti sono vuoti e decide di farci compagnia. Brindiamo come vecchi burloni che non si vedono da tempo mentre la notte scorre come l' acqua di un rubinetto lasciato aperto... La conversazione a tre scorre sù binari più o meno seri ma, si sà, quando tre uomini sono al terzo bicchiere di vino, il locandiere forse più, gli argomenti sono non troppo seri. Ma l' ora ha raggiunto il limite e dobbiamo uscire; ringraziamo il proprietario per il nobile trattamento, veniamo cordialmente ricambiati, e mi saluto col compagno di serata appena conosciuto. Lui fà altrettanto e mi saluta col suo cappello in stile anni 30...come la musica del locale... Ambedue prendiamo strade differenti...devo dire che é stata una piacevole serata...inaspettata, ma si sà; é il bello della notte...basta un nullà e cambia tutto... Intanto é davvero molto tardi é fà molto freddo, per fortuna che casa é vicina, il caldo letto mi aspetta... Per cui, buonanotte....
...apro gli occhi, é mattina presto ma il caldo é già da deserto. Mi sento spossato, come se avessi affrontato chissà quale erculea prova. Mi alzo ma lo sforzo é terribile, mi sembra di essere immerso in un liquido denso che mi circonda e che trasforma ogni piccolo movimento in sforzo sovrumano. Piano piano incomincio a sudare, evidentemente l' umidità non é andata a dormire, anzi, sembra decisamente sveglia. In piedi scalzo, mi dirigo verso il bagno. Controllo che ci sia tutto...accappatoio, bagnoschiuma e shampoo, si, c'é decisamente tutto. Guardo la doccia con aria da naufrago che finalmente ha trovato la nave della salvezza. Apro la cella e apro l' acqua. Lentamente capisco come ha fatto Gaber a scrivere il famoso pezzo... Stò un pò sotto l' acqua...voglio godermi un pò questo liquido che mi pulisce dentro... Prendo il liquido generatore di schiuma e profumo e lo verso sulle mani. Lentamente incomincio a massaggiarmi, come un atleta di Olimpia cerco di stendere il bagnoschiuma sulla pelle... Poi comincia la fase di ripulitura...la schiuma sparisce e con lei tutto il disagio della notte; non é finita però, ci sono anche i capelli! Prendo lo shampoo e comincio a massaggiarmi la testa...davvero notevole; inutile dire la temperatura dell' acqua...no fredda, no calda ma neanche tiepida, giusta...per citare di nuovo il signor G. Approfitto ancora di questa cascata casalinga e poi spengo tutto. Prendo coscenza del fatto che purtroppo questo momento magico si é concluso ed esco dal box...pulito come un auto d' epoca, pronto per l' ipotetico concorso di bellezza. Indosso l' accappatoio e mi sembra di essere un divo anni 20, manie di grandezza per dimenticare il caldo. Una volta asciutto accendo il lettore cd é metto un pò di musica... Mi sdraio sul letto e mi rilasso... Adesso é tutta un altra musica...un altro buongiorno...
sabato 20 agosto 2016
....fuori é già sera, come una normale serata invernale. Apro il vecchio portone bisognoso di amorevole manutenzione e mi trovo una stretta fila di scale. La salgo lentamente ma emette dei suoni sinistri ad ogni mio passo nonostante tutte le mie buone intenzioni. Dopo la prima rampa mi trovo davanti alla porta. Impugno il pomello e lo giro con fare timido. Entro ed il pavimento di legno lucido quasi mi acceca dal riflesso. Alla destra della porta un pianoforte con accanto un vecchio giradischi con un fratello maggiore più moderno al suo fianco. Saluto colei che mi accompagnerà in questo nuovo percorso e gli altri che, dallo sguardo tra l' emozionato e il timoroso, mi fanno intendere che anche per loro é la prima volta. Una goccia di sudore mi sega la schiena...succede anche ai migliori... Ad un certo punto, con decisione quasi militare, l' insegnante ci invita a prepararci. Vedendoci intimiditi decide lei di fare le coppie. Quasi con vergogna saluto e mi presento a colei che, per un ora, mi farà compagnia in questa nuova avventura. Ci viene detto di stare tranquilli ma la cosa non sembra facile...una battuta ed una risata, tentativo vano per ammorbidire la situazione. La musica comincia e parte lenta...come l' onda, per poi tramutarsi lentamente in ritmo incalzante...come volesse diventar tempesta. Con una vergogna che lentamente sale, ci prendiamo per le rispettiva vite...sussurandoci le rispettive scuse per i sicuri pestoni. Il ritmo piano piano aumenta e come aria veloce ci avvolge. I capelli lunghi di lei mi frustano ogni volta che fà un mezzo giro, ora a destra...ora a sinistra. Eseguendo gli ordini della maestra come due militari, continuamo la lezione scambiandoci sguardi di sfida reciproca... Con una punta d' orgoglio ci diciamo che dobbiamo fare meglio degli altri mentre con lo sguardo ci sambiamo colpi d' artiglio come se fossimo due permalosi rapaci... Le mani ci uniscono in questo ballo come se fossimo saldati da un granitico patto, ma solo per il tempo necessario. Intanto i tacchi delle sue scarpe mi pungono come sottili stiletti...come una sorta di tortura non le faccio capire il dolore che provo; anzi, come guanto di sfida, le sorrido beffardo...facendole intendere che gradisco la cosa mentre, a mia volta, rafforzo la mia presa sul fianco che si curva... Ad un certo punto l' insengnante blocca il disco; ci fermiamo all' improvviso e ci lanciamo uno sguardo rabbioso come se volessimo punire il malfattore che ha fermato la musica... Come in trance, lentamente prendiamo coscenza della cosa e ci rilassiamo, almeno io devo aver perso qualcosa...forse é per la tensione che mi sento più leggero... Adesso siamo tutti più calmi, incominciamo a conversare amabilmente e ci salutiamo, dandoci tutti appuntamento alla prossima lezione. Con la mia compagna di lezione ci salutiamo con lo sguardo....come a rimandare un ipotetico, altro duello... Come varco il portone dell' edificio un brivido mi colpise, mi devo coprire bene...anche se ho ballato solo un ora sono molto sudato. Mi accendo una sigaretta come per premiarmi dell' aver superato la prima volta e mi dirigo verso casa... In giro poche persone, in questa notte d' Inverno a Buenos Aires....
....esco di casa che é già notte fonda. Fà freddo ma per ora é più che sopportabile. Si dilungano davanti a me una serie quasi infinita di scalini...con al centro una corsia di lampioni in ghisa, direi fine 800...forse primi 900. La luce che danno crea un atmosfera particolare, elegante...misteriosa e con un carico di storia notevole. Chissà quali momenti e quante persone anno visto questa luce nel corso dei decenni. Incomincio a scendere le scale... sembra quasi di vedersi raffiguare una vita, in cui costa fatica salire...ma ci vuole un nullà per scivolare giù...col rischio anche di farsi molto male... incrociando le strade, che come tanti serpentoni, salgono e scendono formando infinite curve, noto le luci di qualche bistrot...un qualcosa per farmi compagnia non sarebbe male, penso...noto però che hanno le saracinesche abbassate...voci sorridenti si alzano nascoste da dentro il locale, pazienza...farò a meno della bevuta. Vado avanti e la cosa che incomincia a stupirmi é il silenzio che c'é in questa zona di Parigi. Neanche un automobile per queste stradine ricoperte da tanti cubi di pietra, quasi ad invitare chi le attraversa ad inventarsi un gigantesco ed infinito cruciverba. Sembra che questi mezzi con quattro ruote al posto delle scarpe non circolino per non disturbare le persone che dormono hai lati di queste sradine contorte. Questa città ha un fascino tutto suo...i palazzi intorno non sono eccessivamente grandi e non particolarmente diversi. Hanno in comune certe linee, curve e particolari...ma sono differenti, hanno una loro personalità, ma insieme fanno una sinfonia niente male. Ogniuno di essi ha il suo cortile interno...magari con un piccolo giardino, come se volessero preservare la loro vera anima, come se si vergognassero di far vedere il loro lato segreto... Finalmente trovo un locale aperto...dò un occhiata furtiva da fuori e poi decido di entrare. Mi accoglie una musica jazz vecchia di secoli, forse é l' atmosfera del luogo che la rende tale. Luci di vetro verde scuro illuminano tutto, sono sorrette da blocchi snelli di metallo scuro pieno di curve sittili, ricordi di un liberty mai dimenticato. La luce non é molta e questo rende le cose leggermente sfumate. Mi siedo al tavolo e ordino un thé. Il tipo mi guarda un pò stupito; avrò commesso chissà quale reato? Ma non si fà troppe domande, probabilmente nè avrà viste e sentite abbastanza per oggi. Mentre aspetto la bevanda dalla nascita orientale mi guardo intorno. Poche persone, chi in coppia, chi da solo. Qualcuno legge il giornale, ormai scaduto come una medicina, chi scrive appunti su di un quaderno...come a tenere un diario delle cose da fare...o già fatte. C'é l' immancabile, accanito lettore che approfitta dell' insonnia per leggere un libro nel suo locale preferito...almeno credo. La bevanda arriva. Il figuro ignoto ma dai modi gentili, nonostante l' ora, mette tutto su tavolo...pago e veloce mi porta il resto. Che abbia finito la giornata e non vede l' ora di andarsene? Boh... Sorseggio il mio thè...con molto zucchero e mi rilasso. Ormai la notte fuori fà da padrona e anche i gatti, alcuni dei suoi tanti abitanti, sembrano in letargo. Il tempo passa tranquillo ed anche il thé é finito. Ormai il lolcale é quasi vuoto. I banconieri rimasti hanno alzato le sedie sui tavoli per pulire meglio...dalla cucina si sentono rumori di metallo e acqua...fà capolino il classico secchio con straccio e bastone annesso. Sembra quasi di assistere ad una scena di qualche film anni 20... Mi alzo, saluto i pochi presenti e scopro che vengo ricambiato con garbo...sarà vero...o sarà solamente il sollievo di avere un rompiscatole in meno? Riprendo la via del ritorno...cammino su questa schacchiera di varie sfumature di grigio che sanno di storia...e lentamente ritrovo le mie scale. Alzo la testa, le guardo come a volerle sfidarle; gesto vano, visto che il fiatone l' avrò io...non loro... Incomincio la scalata e con mio stupore risulta più veloce di quanto previsto. Prima di entrare in casa mi accendo una sigaretta; un premio lo merito. Alzo la testa verso il lampione come ad augurare la buonanotte, tra poco si spegnerà... Da lontano sento un rumore di meccanismi che sferragliano...mi affaccio e vedo passare veloce, come uno spot pubblicitario al cinema, un mezzo che lava con i sui baffi rotanti i cubi di sasso... E' l' ora di rientrare e vedere di mettersi a scrivere qualcosa...perché nel silenzio la scrittura viene più naturale ed i pensieri fluiscono verso la penna molto meglio... Tra poco sarà l' alba e il sole non mi piace, a quel punto sarà meglio il letto, per cui é meglio che mi affretti....
martedì 16 agosto 2016
lunedì 15 agosto 2016
....passeggio per questa città deserta dove il caldo fà da tiranno. Ogni via sembra un angolo di un immaginario purgatorio dove la speranza fà credere che la prossima strada sia più fresca della precedente. Un poco di vento sarebbe più che gradito. Le strade di periferia sembrano dei quadri metafisici di De Chirico...dove i palazzi sembrano usciti da una dimensione diversa da quella abitata dalle persone che ci vivono, vista la strana assenza di quest' ultimi. Come animali preistorici sembrano assopiti in un letargo che gli fà chiudere i loro molteplici occhi... Forse, gli spazi riprenderanno vita dopo il tramonto quando, sparito il sole, come tanti vampiri, le persone riprenderanno possesso degli esterni. Le piante mute che sembrano dare leggeri segni di vita, sembrano come testimoniare con i loro silenzi il livello di calore che c'é oggi. Anche i negozi più solerti sono chiusi, come a trattenere quel pò di fresco che vi si trova...per respirare domani, con la speranza di temperature meno solari... Neanche l' ombra di qualche coraggioso che porta a sgranchirsi il quadrupede fidato... I pochi bus che girano per le strade cittadine sembrano tanti esseri che vagano senza una meta precisa...come se avessero perso qualcosa e, per ritrovarlo, vagano a ritroso... I pochi giardini in cui alberi donano una miracolosa ombra, sono popolati da poche persone che approfittano di queste situazioni per dedicarsi al passatempo loro preferito...chi legge...chi assapora l' ora d'aria accendendosi una sigaretta...chi più semplicemente si gusta l' improbabile fresco chiudendo gli occhi...andando a cercare col pensiero chissa quale cima innevata... Ma aguzzo la vista e noto, con mio sommo stupore, che ci sono persone che corrono al piccolo trotto; non sò se definirle pazze ad affrontare la calura...o dei fissati alla linea che cercano di smaltire chissa quale pasto pantagruelico... Mi convinco che é meglio riprendere la via di casa prima che il troppo caldo mi dia alla testa...e mi faccia vedere chissà quale improbabile oasi... Non vedo l' ora di pregustarmi una bella bevanda fresca...dopo una risanante doccia non eccessivamente calda... Perché che sia Estate o Inverno, non c'é niente di meglio di una doccia...o no?
domenica 14 agosto 2016
....é notte fonda e per le strade del paese non c'é più nessuno. Mi sento come se fossi il padrone di questo piccolo borgo che sembra uscito da una delle scatole, chi non le ha, in cui si ripone tutto l' occorrente per il presepe. Lo sparuto insieme di case mi permette di girarlo a piedi con passo rispettoso del sonno dei suoi pochi abitanti...dall' udito molto fine a causa dell' età. Tutte le case sono fatte con mattoni di tufo di color giallo sabbia; le più vecchie si riconoscono perchè sono di colore più scuro e sono ricoperti di muschio... gli unici esseri che mi fanno compagnia sono i gatti, che si tengono nascosti come se fossero in agguato e i lampioni, abitanti muti che si accendono solo di notte. Mi siedo su una panchina con dietro il munumento hai caduti delle guerre, quale paese non ha una piazza con tale monumento; "il loro ricordo rimmarrà imperituro a memoria per le nuove generazioni....", belle parole, peccato che il tutto finirà ricoperto di erbacce e muschi...ma forse é meglio così, se l' uomo non riesce a mantenere certi ricordi é meglio che lo faccia la natura...in maniera più poetica. Seduto mi godo questa nottata in piazza dove mi fà da tetto un cielo stellato che, raramente, in città si può vedere. Per sottolineare il momento di relax mi accendo una sigaretta...nello stesso momento un gufo prende vita, come per ricordarmi che non mi stò trattando bene...si sà, il fumo non é molto salutare, Ci sorrido sopra ma ormai é tardi, é accesa... Bello stare in compagnia di sua maestà la notte e il suo consorte silenzio, mi permettono di riprendere possesso dell' io interiore popolato da pensieri più o meno belli... Ma si sà, la notte é fatta per ascoltare...c'é chi ascolta musica...più o meno bella, chi scrive perché il telefono non squilla, c'é chi ragiona e pensa...c'é chi lavora e anche chi dorme! La sigaretta é finita ma voglio gustarmi ancora questo momento fatto sù misura per l' uomo, in città non sarebbe possibile...ci sarebbe sempre un auto che sfreccia...un mezzo che pulisce le strade...un gruppo di persone che parla ad alta voce...o chissà cosa... Qui non é così...per fortuna che ci sono ancora luoghi così... Mi alzo e mi dirigo verso casa ma voglio allungare il percorso...mi voglio perdere nei saliscendi delle stradine come per un percorso dantesco e assaporare il profumo della natura di notte...vedermi attraversare la strada da quache insetto...alzare la testa e vedere pipistrelli che hanno fatto del volo un arte circense...sentire il respiro delle mura... Sono quasi arrivato e mi voglio fermare un attimo a vedere questo piccolo paese che lentamente prende corpo con il sorgere di un sole che, sembra quasi aspetti qualcuno che gli confermi di poterlo fare... Le luci si spengono...si, é l' alba e sento il rumore del forno che apre...probabile che tra poco apra anche il bar... Meglio così, un breve sonno, un buon cappuccino con una pasta calda é quello che ci vuole per iniziare un giorno...e fare due chiacchere con qualcuno che sà quello che vuol dire vivere con tranquillità...a patto di non tifare per un altra squadra... Adesso vado a letto, ci vediamo a colazione....
sabato 13 agosto 2016
....é notte fonda e la prima neve scende lentamente, come se chiedesse scusa per la presenza, cade in silenzio. Passeggio per le strade di questa metropoli che sembra abitata da esseri più o meno giganteschi...luccicanti con i loro grandi vestiti di vetro e copricapi più a meno a punta. Ai loro piedi un popolo di minuscoli esseri vagano sempre di corsa...o sono chiusi nelle loro tane alla ricerca di un pò di intimita, sembrano voler fuggire dalla vista di questi enormi creature da un corpo solo, ma dai mille occhi. Cammino lentamente, mi gusto l' atmosfera di questa nottata che si tinge di bianco. In giro poche anime che camminano verso una destinazione che non é la loro. Dai vicoli nascosti, i fuochi dei bidoni danno un pò di calore a coloro che non vogliono disturbare con la vergogna dei loro fallimenti...di cui non sono colpevoli, ma si assumono la responsabilità per un codice d' onore che và scomparendo. Vivono di nascosto in mezzo a ciò che la gente butta via, ma non sembrano poi tanto scontenti; vivono in piccolissimi gruppi, di quello che trovano e di una solidarietà che ormai và scomparendo in questa metropoli. Continuo a camminare e mi accendo una sigaretta, non voglio subito arrivare a casa...allungo il mio percorso; mi voglio gustare la purezza di questa fredda notte prima che, col giorno, le strade si popolino di orde barbariche vomitate dalla metro...persone che macchieranno il candore di questa neve. Vado per il mio percorso... accanto ad uno sfiato della metro che sembra il respiro di chissà quale creatura leggendaria, un barbone che sembra un bruco avvolto in un bozzolo, mi chiede con cortesia una sigaretta...la tiro fuori dal pacchetto e la porgo nella sua mano. Non mi ringrazia con la parola, ma con lo sguardo di chi gli ha fatto un dono che da tanto aveva chiesto... Nel frattempo la neve aumenta la sua graziosa caduta...decido che é venuto il momento di avviarmi verso casa... Tra un ora o poco più le strade si popoleranno...già i furgoni delle consegne dei giornali sfrecciano per le strade... Preferisco andare a casa e tuffarmi nel letto per continuare a sognare questa città che é più bella di notte che di giorno... Questa citta che sembra un universo a due facce nato e cresciuto sulla Terra... Sono arrivato appena in tmpo, il sogno molto reale si é concluso, adesso inizia quello tra le braccia di Morfeo... Buongiorno a te New York...buonanotte a me... Domani é un altra notte, domani é un altro sogno....
giovedì 11 agosto 2016
....immerso nei miei pensieri sono quasi imbambolato davanti alla macchina da scrivere. L' editore mi ha chiesto l' ennesimo racconto per comprarsi la prossima villa ma sono con la nebbia che mi circonda. Che stress questi figuri, approffittano di soggetti che vendono talmente tanto che neanche i loro creatori non sanno come capacitarsi di tanto successo. Potrei iniziare con un classico che, sembra, funzionare sempre..."Era una notte buia e tempestosa..." Non mi pare il massimo...troppo scontato e anche banale...e poi, cosa si intende per buia e tempestosa? Un forte temporale che manda in tilt una metropoli...o una tempesta in aperta campagna dove regna l' oascurità più assoluta? Mah... O altrimenti..."Camminava sotto la pioggia come se volesse lavarsi dai propri peccati"... Non mi sembra male come inizio...ci starebbe anche, visto che il personaggio naviga in ambienti non particolarermente leciti e vede di tutto...ma potrebbe dare l' idea di quello che succede in seguito; non và bene. "Stava aspettando l' ignoto sotto il solito lampione...."...Si và migliorando; però sembra che stia rischiando un incontro ravvicinato del terzo tipo...fantascienza e derivati vorrei proprio evitarli... "Era ancora a letto nonostante l' ora...guardave il soffitto aspettando l' ispirazione per i suoi perché..." Niente male; fà un pò poeta romantico...che scrive poesie nell' umida soffitta di un anonimo palazzo di Parigi... Non é quello che cerco; peccato... Meglio fare pausa. Mi verso un whisky ed esco sul terrazzo. E' notte fonda e la temperatura non é delle migliori...un sorso e appoggio il bicchiere sulla ringhiera in ferro in stile liberty. Mi accendo una sigaretta e ammiro il muro con misteriosa ammirazione... Molto misteriosa... Un altro sorso e il freddo lentamente sparisce come la sigaretta... Un altra boccata di ossigeno cittadino e rientro. Mi rimetto alla scrivania di fronte alla macchina da scrivere...illuminato da una lampada da tavolo che sembra presa da una camera per interrogatori della vecchia Russia... Ci guardiamo muti ma l' inizio non mi viene... Mi accorgo che fuori é quasi giorno mentre nella mia mente é sparita la nebbia, ora c'é il buio fitto. Meglio proseguire domani...magari la mia immaginazione si sveglierà rigogliosa come la natura a Primavera... Sarà contento l' editore...speriamo....
martedì 9 agosto 2016
lunedì 8 agosto 2016
....dopo aver passato la serata da un vecchio conoscente, dopo lunghe, serie e profonde conversazioni su argomenti più o meno frivoli..sempre bagnate da birra fresca perché la gola si secca quando si parla, riesco a prendere l' uscita verso la strada. Appena aperto il portone una ventata d' aria frizzante mi schiaffeggia, per fortuna che l' effetto delle birre é ancora presente... Comincio a camminare, per la strada deserta solo pochi corraggiosi, e mi soffermo davanti ad una vetrina.. Guardo meglio e scopro ci trovarmi davanti au una delle più alte forme di manualità che l' uomo possa apprendere... E' una bottega di liutaio... Si intravedono nella penombra, parti già pronte per essere assemblate di quello strumento che, all' epoca, veniva definito dell' "diavolo". Perfette nella loro forma..nelle loro lavorazioni, a stento si riesce a comprendere come, una volta assemblate, possano dare vita ad uno strumento che nessuna macchina sà ancora riprodurre... Si direbbe quasi che, chi ha inventato tale strumento, si sia ispirato al corpo di una donna...tante sono le sue forme curve... Ma la magia non viene solo dall maestro che costruisce questa meraviglia..ma anche da chi riesce a scegliere la pianta da cui si trae il legno... Sembra quasi che una magia si tramandi dalla pianta a far sì che il risultato sia un suono melodioso e toccate... Ma il pegno da pagare é altissimo...solo chi studia con spartana disciplina fin dalla più tenera età, riesce a ricavare le più belle melodie... Elegante e luccicante il violino é la più alta espressione del saper fare...direbbe qualcuno...di abili tocchi di saggezza direi io... Accendo una sigaretta e penso a quanta delicatezza c'é dietro al violino, prima, durante e dopo... Già...ma si é fatto molto tardi, é l' ora per le mie corde di trovare un pò di riposo...magari sulle note di una dolce melodia di un violino....
domenica 7 agosto 2016
....mentre torno a casa dalla solita serata con gli amici é già molto tardi...le strade sono praticamente un deserto, solo qualche essere umano insieme al suo amico fidato a quattro zampe. Il cielo é ancora nero e mi fissa con i suoi occhi scintillanti, la Luna é ormai sparita...andata chissà dove, lontana dagli sguardi indiscreti degli umani sognanti. Attraverso la piazza, e appena entrato per la via, sento rumori metallici e conversazioni umane. Mi avvicino lentamente con un misto di timidezza e paura... Mi affaccio e mi si presenta una scena curiosa... Due figure umane, di un candido bianco camminano indaffarate nella ricerca di fare il proprio lavoro nella miglior maniera. Un odore buono che sà di casa e di famiglia mi abbraccia. Mi trovo sulla soglia di un forno..la bottega più vecchia che la terra abbia visto, un mestiere carico di valori sacri e profani. Le persone si muovono come una danza di un rito vecchio di secoli. Chi prende il pane di ogni forma e grandezza per metterlo o tirarlo fuori dal forno..con calmi passi di danza, chi impasta con la sola forza delle mani cercando di non utilizzare macchinari perché il pane é vita, movimento, sudore e fatica...insomma, é umanamente umano. Piano piano i vari pezzi vengono sistemati nelle ceste e sistemati ordinatamente per la consegna... Mi faccio coraggio e, quasi come un bambino, saluto e domando se posso prendere un lingotto di pane... Cortesemente mi rispondono con un sorriso cordiale, vista l' ora é come vedere una piccola alba, e mi danno un pane...ancora caldo lo metto sotto il braccio, pago e ringrazio felice. Riprendo il mio cammino verso casa con un dolce calore sotto il braccio. Ancora sono lontano e approfitto per accendermi una sigaretta che fumo con soddisfazione... Che bello iniziare la giornata con una bella fetta di pane appena fatto..frutto di un sapere antico come la notte che fà da testimone fin dall' inizio dei tempi di questo piccolo, grande, miracolo della natura e dell' uomo... Ma ora sono arrivato e quindi vi saluto,buonanotte...o buongiorno....
sabato 6 agosto 2016
venerdì 5 agosto 2016
...eccolo. Finalmente, dopo tanto peregrinare, sono arrivato. Dopo aver percorso quel labirinto metropolitano vecchio di secoli, mi trovo davanti alla porta del locale. Si direbbe una porta qualsiasi...di un palazzo qualsiasi...che si può trovare in una città qualsiasi...ed ora ci sono davanti. Busso e come per incanto, una sorta di visiera di un elmo mediovale, si alza e due occhi dallo sguardo di proiettile mi fissano. Domando se stasera c'é lui, lo sguardo indugia su di me e poi fissa lo spazio alle mie spalle; adesso si é fatto sospetto...quasi investigativo. Lo sportello di metallo si chiude, come un meccanismo vecchio di secoli, la serratura fà qualche scatto e la porta si apre. Un uomo in completo scuro, elegante ma dall' aria diffidente, mi dà il benvenuto. Entro e la porta dietro di me, come la trappola di un tempio perduto si chiude alle mie spalle...non mi rimane che entrare e sperare di vederlo... sentirlo. Arrivato in fondo mi ritrovo in una sala con tavoli scuri e sedie in tinta anni 30... Una leggera foschia fà capolino al soffitto dello stanzone e, come sottofondo, lo stanco rumore dell' impianto che dovrebbe prendere il fumo e trascinarlo fuori, peccato che i risultati non siano convincenti. Vedo il bar, illuminato come un piccolo presepe di paese. Prendo un americano e mi siedo...c' é già qualcuno...non molti ma discretamente numerosi... Per fortuna il posto non fà entrare tante persone...bevo un sorso come per festeggiare il fatto di sentirmi una sorta di eletto per il fatto di esserci. Ma ecco che le luci, gia scarse, cambiano forma anche se non d' intensità. Mi sento avvolto come da un caldo abbraccio materno...il calore mi prende da dentro...mi sento sollevato e il mio spirito si dilata verso il paradiso... Si sente dei rumori...é il palco che prende vita. Ed eccolo che arriva... Il suo suono é incondondibile...nessuno tra i suoi simili é uguale... Il suono mi dà un brivido...mi scuote le membra. Il mio cervello non elabora più...ormai é collegato tramite lui al resto del pubblico. Come in una visione divina si fà vedere in tutta la sua magnificenza... Eccolo; accecante in tutto il suo riflesso dorato...mentre i pulsanti si sollevano grazie a due mani che sembrano non quelle di un uomo, ma due prolunghe messe lì solo per lui... Il corpo di ottone lucido...come i riflessi dell' Eldorado...Tutti i piccoli tubi che entrano ed escono dal suo corpo lo rendono quasi uno strumento di chissà quale età futura. Grazie alle aperture che, ritmicamente vengono sollevate, il suono trafigge e abbraccia la sala. Nel frattempo il drink si é prosciugato e il tempo e volato in un momento... Ancora frastornato dalle vibrazioni ma contento, riprendo la via del ritorno. Salgo le scale attraversando il brusio felice dell resto del pubblico e all' uscita, il tipo di prima mi invita all' esterno. Adesso è stranamente garbato, come se fosse lui il responsabile dell' evento... Nel cammino di ritorno, lungo le strade, mi accendo una sigaretta...alla prima boccata sento una sorta di retrogusto dal sapore del cocktail... E ripenso che, forse, é una fortuna che non abbia imparato a suonare il sax...l' avrei oltraggiato. Ma il ritorno é lungo...l' aria si fà fredda...buonanotte....
....qualcuno cantava delle profondità del mare... Già, bella canzone. E' bello il mare, con le sue infinite sfumature di blu...azzurro... Con i suoi abitanti dalle multiformi dimensioni...dai colori che anche un pittore invidierebbe.. Popolato anche nelle più profonde oscurità con creature misteriose ed eteree...leggendarie e dall' aspetto infernale; quasi uscite dal peggiore degl' incubi di noi umani. E' bello il mare, soprattutto quando é calmo...sdraiati sulla linea delle onde...intorno nessuno...solo con quella sorta di massaggio materno... Sembra quasi che ad ogni ondata, le cose brutte che il corpo ha accumulato dentro vengano trascinate via... Per poi uscire...e dopo una bella doccia andare a coricarsi sul letto, per scoprire quanto sia semplice sognare... Anche noi abbiamo un mare, dentro di noi; ma i suoi abitanti non sono pesci o creature mitologiche, ma sono paure, ansie..gioie e tristezze... Difficilmente qualcuno di questi "esseri" sale in superficie, ma se lo fà, accade sempre all' improvviso... E' bello il mare, é profondo il mare...già....
giovedì 4 agosto 2016
....dopo tanto aspettare, per fortuna non fà freddo anche se é quasi notte e dopo una sigaretta fumata con nervosa calma, eccolo che arriva. Grande, multicolore, come un cieco dinosauro che si fà guidare da un piccolo essere piantato sul viso; come una sorta di parrassita di cui ha bisogno per ogni sua funzione...che ogni tanto fà scendere, come se fosse alla ricerca di quello giusto, definitivo. Salgo...come una sorta di pinocchio dentro la balena. Non sono l' unico...ma per fortuna non siamo in tanti... Come una scolaresca ogniuno ha il suo posto. Nessuno parla; solo il leviatano, con il suo sobbalzare sull' asfalto sconnesso...o sulle pietre sgangherate, borbotta qualcosa in una lingua sconosciuta. Chi é stanco a causa del lavoro..chi và a lavorare o chi é stanco a causa del troppo pensare; insomma, la stanchezza é quella passeggera di cui tutti sentono la presenza ma nessuno vede...una sorta di spettro sempre presente. Ogni tanto il gigante gommato si ferma...qualcuno dei suoi ospiti scende...ogni tanto qualche nuovo ospite sale. Ci sono alcuni che leggono...chi il giornale...chi un libro...chi delle pubblicità. Qualcuno, più semplicemente, sonnecchia...o almeno tenta di farlo ma non é semplice. Dopo tanto percorso é arrivato il mio turno di abbandonare il grande animale meccanico. Appena toccato terra mi dirigo ad attraversare la strada e girandomi vedo le spalle possenti e calde dell' essere che sbuffa come se mi volesse salutare; io contraccambio...almeno mi pare. Lo lascio continuare il giro con un carico di vite...gioie...pensieri...dolori... Come una sorta di Virgilio che trasporta le anime per chi sà quali destini. Ma presto lo rincontrerò...se non proprio lui, un suo simile... Gli autobus, specialmente di notte, sembrano quasi dei giganteschi esseri che hanno voglia di compagnia e cercano di comunicare...parlare...ma nessuno capisce perché il loro é un linguaggio troppo diverso da quello umano... E allora diventano sempre più tristi...fino al giorno in cui non li vedi più; sostituiti da altri esseri, sempre più grandi...sempre colorati...ma dallo sguardo triste... Sembra quasi che non vedano l' ora di arrivare al capolinea, fermarsi... scaricare un pò della tristezza accumulata mentre aspettano il momento di ripartire... E il ciclo rincomincia...piano piano....
martedì 2 agosto 2016
....Pub! Luogo dove cercare di dimenticare cose brutte grazie al secco solletico delle bollicine, al dolce tocco materno dell schiuma, al dorato e solare colore della birra. Una birra, un pò di brusio popolare e una persona comune con cui parlare della triste ma umana normalità. Birra e non vino perché il vino é buono, cultura, tradizione ma un pò snob, fà molta nobiltà...forse troppa. La birra invece sà di popolo, di polvere e sudore....é più vera, forse. L'atmosfera adatta per la birra, che poi ha origine più antiche del vino, è quella del pub; interni in legno...foto in bianco e nero alle pareti...persone sorridenti dietro al bancone...e rumore d' umanità come sottofondo...in alcuni casi, o meglio sempre, musica rock a far da cornice! Quando si é in compagnia a serata scorre lenta ed umana nel parlare di frivolezze o altro... E' sottinteso che parlare molto secca la gola, la conseguenza? La birra chiama birra! La serata vola tra una risata all' altra..tra una discussione e l' altra...magari si commenta una frase del tavolo accanto..o del vicino del bancone. Nel frattempo la serata e volata..e anche il nostro cervello ha incominciato a mandare segnali che vuole atterrare sul morbido... Si saluta dolcemente lieti e si và nelle proprie abitazioni.. Una serata é passata, una lieta virgola, una delle tante, in quel racconto chiamato vita....
lunedì 1 agosto 2016
....sono arrivato. Anche stasera lo stesso lavoro da anni. Mi sveglio verso le 17, breve sonnellino...niente letargo. Doccia per capire dove mi trovo...come mai..ma soprattutto: "Perchè?" Indosso la divisa, e per ultimo prendo quel meccanismo che spero non dover utilizzare mai...la cosa é andata bene fino ad ora. Esco di casa e mi dirigo alla base...saluto i colleghi che, come me, stanno per prendere servizio e vado verso la mia destinazione. Arrivo..prendo la borsa con dentro il necessario e vado alla postazione. Arrivato in portineria saluto tutti e vengo salutato. Si prospetta una serata tranquilla...almeno questo é l' augurio che mi faccio... Dopo un pò faccio un giro, giusto per muovermi un pò...non posso pssare la nottata sempre a sedere....arrivare fino alle 6 non é cosa da poco. Mentre faccio il classico giro di perlustrazione saluto coloro che incrocio lungo il percorso. Dovrei salutare anche i muri...ormai ci conosciamo da anni...siamo invecchiati insieme...c'é quasi una misteriosa forma di rispetto tra noi. Li hanno vestiti di bianco e verde acqua..peccato; un pò di colore non guasterebbe...ma non credo che in ospedale la pensino come me. Finito il mio primo giro torno alla scrivania. Guardo cosa danno in televisione ma lo spettacolo non é un gran chè..ma non mi posso lamentare più di tanto, non si paga canone e le telecamere interne non fanno vedere ballerine o cantanti...anzi... Intanto la mezzanotte é passata..un altro giorno é finito, un altro giorno é iniziato. Mi alzo per un altro giro, le gambe quasi sorridono..rischiavano di diventare di legno. Saluto quelle poche anime che incontro; anche loro non vedono l' ora di lasciare questo purgatorio... Torno alla postazione, sento un pò di voci..la situazione si scalda ma basta la mia visione e tutto si calma..mi piace pensarla così; non sarà che la pistola che porto vale si più? Mah... Mi siedo, mi vedo dagli schermi se succede qualcosa...ma alzo la testa e vedo l' ora; però, é passata in fretta questa notte! Mi alzo per fare l' ultimo giro..e penso che mi sono dimenticato anche di mangiare..meglio, mi gusterò di più la colazione al bar, per fortuna che é davanti all' ospedale. Che strano però, dico pensando tra me e me, c'é sempre un bar davanti a qualsiasi ospedale...mah... Solito giro...soliti visi stavolta quasi sorridenti, e sono di nuovo alla postazione. Lentamente i buongiorno si moltiplicano e finalmente ci scappa il fatidico arrivederci a domani! Esco, é ancora buio e non fà freddo.. Un altro giorno é passato, domani si vedrà....
Iscriviti a:
Post (Atom)