giovedì 4 agosto 2016

....dopo tanto aspettare, per fortuna non fà freddo anche se é quasi notte e dopo una sigaretta fumata con nervosa calma, eccolo che arriva. Grande, multicolore, come un cieco dinosauro che si fà guidare da un piccolo essere piantato sul viso; come una sorta di parrassita di cui ha bisogno per ogni sua funzione...che ogni tanto fà scendere, come se fosse alla ricerca di quello giusto, definitivo. Salgo...come una sorta di pinocchio dentro la balena. Non sono l' unico...ma per fortuna non siamo in tanti... Come una scolaresca ogniuno ha il suo posto. Nessuno parla; solo il leviatano, con il suo sobbalzare sull' asfalto sconnesso...o sulle pietre sgangherate, borbotta qualcosa in una lingua sconosciuta. Chi é stanco a causa del lavoro..chi và a lavorare o chi é stanco a causa del troppo pensare; insomma, la stanchezza é quella passeggera di cui tutti sentono la presenza ma nessuno vede...una sorta di spettro sempre presente. Ogni tanto il gigante gommato si ferma...qualcuno dei suoi ospiti scende...ogni tanto qualche nuovo ospite sale. Ci sono alcuni che leggono...chi il giornale...chi un libro...chi delle pubblicità. Qualcuno, più semplicemente, sonnecchia...o almeno tenta di farlo ma non é semplice. Dopo tanto percorso é arrivato il mio turno di abbandonare il grande animale meccanico. Appena toccato terra mi dirigo ad attraversare la strada e girandomi vedo le spalle possenti e calde dell' essere che sbuffa come se mi volesse salutare; io contraccambio...almeno mi pare. Lo lascio continuare il giro con un carico di vite...gioie...pensieri...dolori... Come una sorta di Virgilio che trasporta le anime per chi sà quali destini. Ma presto lo rincontrerò...se non proprio lui, un suo simile... Gli autobus, specialmente di notte, sembrano quasi dei giganteschi esseri che hanno voglia di compagnia e cercano di comunicare...parlare...ma nessuno capisce perché il loro é un linguaggio troppo diverso da quello umano... E allora diventano sempre più tristi...fino al giorno in cui non li vedi più; sostituiti da altri esseri, sempre più grandi...sempre colorati...ma dallo sguardo triste... Sembra quasi che non vedano l' ora di arrivare al capolinea, fermarsi... scaricare un pò della tristezza accumulata mentre aspettano il momento di ripartire... E il ciclo rincomincia...piano piano....

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