sabato 20 agosto 2016

....esco di casa che é già notte fonda. Fà freddo ma per ora é più che sopportabile. Si dilungano davanti a me una serie quasi infinita di scalini...con al centro una corsia di lampioni in ghisa, direi fine 800...forse primi 900. La luce che danno crea un atmosfera particolare, elegante...misteriosa e con un carico di storia notevole. Chissà quali momenti e quante persone anno visto questa luce nel corso dei decenni. Incomincio a scendere le scale... sembra quasi di vedersi raffiguare una vita, in cui costa fatica salire...ma ci vuole un nullà per scivolare giù...col rischio anche di farsi molto male... incrociando le strade, che come tanti serpentoni, salgono e scendono formando infinite curve, noto le luci di qualche bistrot...un qualcosa per farmi compagnia non sarebbe male, penso...noto però che hanno le saracinesche abbassate...voci sorridenti si alzano nascoste da dentro il locale, pazienza...farò a meno della bevuta. Vado avanti e la cosa che incomincia a stupirmi é il silenzio che c'é in questa zona di Parigi. Neanche un automobile per queste stradine ricoperte da tanti cubi di pietra, quasi ad invitare chi le attraversa ad inventarsi un gigantesco ed infinito cruciverba. Sembra che questi mezzi con quattro ruote al posto delle scarpe non circolino per non disturbare le persone che dormono hai lati di queste sradine contorte. Questa città ha un fascino tutto suo...i palazzi intorno non sono eccessivamente grandi e non particolarmente diversi. Hanno in comune certe linee, curve e particolari...ma sono differenti, hanno una loro personalità, ma insieme fanno una sinfonia niente male. Ogniuno di essi ha il suo cortile interno...magari con un piccolo giardino, come se volessero preservare la loro vera anima, come se si vergognassero di far vedere il loro lato segreto... Finalmente trovo un locale aperto...dò un occhiata furtiva da fuori e poi decido di entrare. Mi accoglie una musica jazz vecchia di secoli, forse é l' atmosfera del luogo che la rende tale. Luci di vetro verde scuro illuminano tutto, sono sorrette da blocchi snelli di metallo scuro pieno di curve sittili, ricordi di un liberty mai dimenticato. La luce non é molta e questo rende le cose leggermente sfumate. Mi siedo al tavolo e ordino un thé. Il tipo mi guarda un pò stupito; avrò commesso chissà quale reato? Ma non si fà troppe domande, probabilmente nè avrà viste e sentite abbastanza per oggi. Mentre aspetto la bevanda dalla nascita orientale mi guardo intorno. Poche persone, chi in coppia, chi da solo. Qualcuno legge il giornale, ormai scaduto come una medicina, chi scrive appunti su di un quaderno...come a tenere un diario delle cose da fare...o già fatte. C'é l' immancabile, accanito lettore che approfitta dell' insonnia per leggere un libro nel suo locale preferito...almeno credo. La bevanda arriva. Il figuro ignoto ma dai modi gentili, nonostante l' ora, mette tutto su tavolo...pago e veloce mi porta il resto. Che abbia finito la giornata e non vede l' ora di andarsene? Boh... Sorseggio il mio thè...con molto zucchero e mi rilasso. Ormai la notte fuori fà da padrona e anche i gatti, alcuni dei suoi tanti abitanti, sembrano in letargo. Il tempo passa tranquillo ed anche il thé é finito. Ormai il lolcale é quasi vuoto. I banconieri rimasti hanno alzato le sedie sui tavoli per pulire meglio...dalla cucina si sentono rumori di metallo e acqua...fà capolino il classico secchio con straccio e bastone annesso. Sembra quasi di assistere ad una scena di qualche film anni 20... Mi alzo, saluto i pochi presenti e scopro che vengo ricambiato con garbo...sarà vero...o sarà solamente il sollievo di avere un rompiscatole in meno? Riprendo la via del ritorno...cammino su questa schacchiera di varie sfumature di grigio che sanno di storia...e lentamente ritrovo le mie scale. Alzo la testa, le guardo come a volerle sfidarle; gesto vano, visto che il fiatone l' avrò io...non loro... Incomincio la scalata e con mio stupore risulta più veloce di quanto previsto. Prima di entrare in casa mi accendo una sigaretta; un premio lo merito. Alzo la testa verso il lampione come ad augurare la buonanotte, tra poco si spegnerà... Da lontano sento un rumore di meccanismi che sferragliano...mi affaccio e vedo passare veloce, come uno spot pubblicitario al cinema, un mezzo che lava con i sui baffi rotanti i cubi di sasso... E' l' ora di rientrare e vedere di mettersi a scrivere qualcosa...perché nel silenzio la scrittura viene più naturale ed i pensieri fluiscono verso la penna molto meglio... Tra poco sarà l' alba e il sole non mi piace, a quel punto sarà meglio il letto, per cui é meglio che mi affretti....

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