....quante pietre consumate dal tempo intorno a me. Ogniuna di loro riporta lettere e date ormai non leggibili...lentamente cancellate dall' umidità dell' aria. Un silenzio irreale ma carico di saggio rispetto mi circonda. Come statue di vecchi guerrieri, gli alberi sembra che facciano la guardia a questo luogo...come se volessero proteggerlo da chi non merita di essere qui. Il muschio sembra coprire queste pietre...come se volesse proteggerle dal freddo. Lento, cammino senza far rumore...per non disturbare il sonno di chi é diventato un gioiello prezioso nel cassetto della memoria dei propri cari. Ogni tanto mi fermo per cercare di leggere cosa é scritto sulla superficie di queste pietre... Chissà cosa ha fatto questa persona... Se é stata una brava persona... Chissà se ha lasciato un bel ricordo alle persone che le erano vicino. Accarezzo il piccolo monolite...come se volessi addolcirne il sonno. Lentamente cammino e l' uscita é vicina. Sono sulla soglia del cancello, mi giro e noto un qualcosa di strano...ma che apprezzo con dolcezza... Una nebbia bassa stà lentamente avvolgendo tutto...come se volesse nascondere tutto... Sembra quasi che tutti mi dicano: "...grazie, ma non vogliamo che qualcuno non degno, ci veda... Siamo diventati memoria...e da dove siamo, guarderemo tutti con protettivo affetto...". Mi giro e chiudo il vecchio e grande cancello di metallo...ormai regno di regina ruggine e consorte di re tempo... Con lo sguardo affettuoso saluto la nebbia che ha coperto tutto.... Un altro giorno...e un altro ancora; il cammino continua....
domenica 25 dicembre 2016
sabato 24 dicembre 2016
....eccoci di nuovo. Anche oggi é Natale... Si compiono, per l' ennesima volta da duemila anni, i festeggiamenti della nascita di colui che, in un mondo perfetto, avrebbe portato la pace...in un mondo perfetto.... Ma ha incontrato l' uomo, l' essere perfettamente imperfetto. Dice che é giunto per noi da colui che ha creato il tutto...anche l' uomo. Purtroppo di lui, col tempo, si sono perse le tracce; mentre dell' uomo si sono moltiplicati i segni della sua presenza. Presenza sempre più tangibile e drammaticamente priva di sensibilità. In un mondo perfetto sarebbe sempre Natale... Sarebbe sempre pieno di fraterna serenità... In un mondo perfetto non ci sarebbe tristezza nè povertà... In un mondo perfetto la terra non trasuderebbe veleno... In un mondo perfetto l' acqua non sarebbe fonte di dolore... In un mondo perfetto l' ingiustizia non sarebbe fonte di disuguaglianza... In un mondo perfetto la povertà non toccherebbe sempre più persone... In un mondo perfetto il denaro non sarebbe fonte di tristezza... In un mondo perfetto ogniuno sarebbe se stesso invece di imitare qualcuno che non é... In un mondo perfetto il pane non dovrebbe mancare a nessuno... In un mondo perfetto il pianto non esisterebbe... In un mondo perfetto il dolce sorriso dovrebbe essere il Sole in Terra... In un mondo perfetto gli animali non sarebbero in pericolo... In un mondo perfetto la salute non dovrebbe essere un optional... In un mondo perfetto non ci sarebbe tanta imperfezione... In un mondo perfetto il creatore non avrebbe commesso errori... Ma questo non é un mondo perfetto.... Ma se la sua imperfezione fosse il disegno perfetto per farci capire, forse, che la nota imperfetta é proprio l' uomo? Che dire, un colpo di teatro notevole....
Buon Natale....
martedì 20 dicembre 2016
https://www.youtube.com/watch?v=0syjecXN_no
....ricorda chi eravamo....
....ricorda chi eravamo....
....con un tenero sguardo su di una foto ingiallita dal tempo....
....ricorda chi eravamo....
....con un sorriso, frutto di un ricordo lontano....
....ricorda chi eravamo....
....togliendo la polvere da un vecchio regalo....
....ricorda chi eravamo....
....toccando una pietra con la mano della memoria....
....ricorda chi eravamo....
....con la fragile luce di una candela....
....ricorda chi eravamo....
....attraverso uno sguardo malinconico al cielo....
....ricorda chi eravamo....
....ricorda chi sei stato....
....per coloro che sono ricordo....
....ricorda chi eravamo........ricorda chi eravamo....
domenica 18 dicembre 2016
....il cielo é grigio scuro...ma ogni tanto l' azzurro fà breccia come il sangue da una ferita. Mi affaccio in avanti e il precipizio si spalanca in tutto il suo terribile splendore. Artigli di roccia fanno pausa tra il suo ciglio e il suo inizio...dove un mare scuro e rabbioso scaglia le sue lingue chiare e taglienti contro il muro roccioso come...orde barbariche contro le mura di un castello. La schiuma che nasce da questo infrangersi, sembra il sangue di un essere mostruoso che non si dà per vinto...e continua nella sua opera di colpire la scogliera...come un pugile mai domo. Guardo l' orizzonte con sfida...cercando così di mascherare la paura per l' abisso. Il vento forte mi taglia la pelle del viso come le spine di rosa... Ma resisto; questo é uno spettacolo che non mi voglio perdere...la natura si manifesta in tutta la sua rumorosa, terrificante bellezza... Guardo in alto e vedo che anche i gabbiani la pensano come me, si librano il cielo sbeffeggiano il vento usandolo per i propri scopi...mentre sotto di me l' erba si piega all' aria come tentacoli impazziti. Vedo l' orizzonte e il mare sembra una gigantesca creatura allo stato liquido...dove sotto la sua pelle pulsa una vita di chissà quale pianeta. Il cielo sembra nascere dalla sua fine... Il sole inizia a tramontare e il cielo prende il colore delle fiamme... Tutto prende le tonalità del rosso...sembra quasi di trovarsi su di un pianeta alieno... Ma come per miracolo il vento cala mentre il sole ormai sparisce all' orizzonte e lascia il posto al blu della notte... Mi accendo una sigaretta e mi aggiusto il cappotto...riprendo la via di casa. Per oggi lo spettacolo é finito....
sabato 17 dicembre 2016
giovedì 15 dicembre 2016
....apro gli occhi come dopo un lungo letargo. Il sole all' orizzonte è ancora basso e il blu profondo della notte è ancora padrone del cielo. Rimango qualche momento intontito per il sonno che non se nè vuole andare...ma alla fine mi decido che devo alzarmi. Lentamente tiro fuori il braccio e con la mano, apro il sacco a pelo che mi faceva sembrare una crisalide di chissà quale insetto. Sono in piedi e sveglio il mio corpo che ancora non sembra molto convinto. Le altre persone ancora dormono...evidentemente il mio sonno non é pesante come credevo. Decido allora di esplorare la zona. Prendo una direzione a caso...non allontanandomi troppo. Trovo un piccolo sentiero di sassi cirdondato da una vegetazione non troppo rigogliosa... Noto la presenza di pietre che attirano la mia attenzione... Mi avvicino e noto che non sono di origine naturale. Si vede chiaramente i colpi di utensili sulla loro superficie. Decorazioni regolari denotano un certo gusto...oltre ad una certa abilità. Alcune sembrano appena abbozzate...altre hanno lavorazioni più elaborate... Il tempo ha comunque lasciato il segno. Continuo a passeggiare e arrivo ad un piccolo slargo... Intorno alcuni alberi, nascosto dientro al busto di uno di essi, noto un tronco diverso da quello accanto. Avvicinandomi vedo che é molto alto...e alla massima altezza vedo una sorta di focaccia circolare che sorregge un cubo di pietra... I lati non sono più regolari come una volta, ma si vede che la mano del suo creatore, aveva un' abilità notevole. E' una colonna dalla severa e forte eleganza. Ben posata a terra...la superficie é rigata...come se avessero voluto renderla più elegante e snella... Il manufatto vecchio di secoli, forse, é coperto di muschio...ma questo non impedisce di vedere la superficie della pietra che lo compone...non impedisce di immaginare come poteva essere appena finita. Addentrandomi nella boscaglia mi imbatto in altre colonne...sembrano le sorelle di quella che ho incontrato in precedenza... Non sono posizionate con un ordine ben preciso...é anche vero che è passato talmente tanto tempo...che forse il motivo del loro stare si é perso nel buio del tempo. Denotano però un certo gusto...una certa abilità costruttiva... Chissà, magari alcune di loro potevano essere il perimetro di chissà quale tempio dedicato a qualche dio pagano... Forse, quelle che sembrano essere messe di fronte alle altre, leggermente allineate, potevano sorreggere un timpano come nei templi greci...magari sotto di esse passeggiavano saggi sacerdoti per parlare di sacro e profano... Già, può darsi; effettivamente, Egizi a parte, tutti gli edifici religiosi hanno elementi architettonici comuni...almeno nella maggior parte dei casi. Questi antichi manufatti non hanno perso il loro fascino... Parlano di persone colte, almeno nel loro lavoro... Parlano di persone che avevano un senso religioso...del divino molto sviluppato...sedi di riti misteriosi...luoghi dove profumi inebrianti si mescolavano a musiche ipnotiche. Ma anche un livello intellettuale notevole; bisogna avere nozioni tecniche non indifferenti per fare questi manufatti...e farli arrivare fino a noi. Continuo questo strano viaggio fuori dal tempo...e scopro un piedistallo circolare... Il materiale sembra marmo...anche se il color bianco non é quello di un tempo. La superficie é liscia, levigata nonostante il tempo e gli agenti atmsferici. Magari sosteneva una fantomatica raffigurazione di dea misericordiosa oppure una statua in posa guerriera di qualche dio della giustizia... Sembra quasi che la natura intorno abbia protetto queste testimonianze di persone che non ci sono più. Alzo gli occhi e il sole é già alto...il tempo é passato. E' bene che mi diriga verso la piazzola dove sono sistemati gli altri. Probabilmente saranno già svegli, sorseggiando un caffé... Cercherò di fargli da guida tra questi frammenti di storia...ma dopo aver sorseggiato un buon caffé....
mercoledì 14 dicembre 2016
lunedì 12 dicembre 2016
domenica 11 dicembre 2016
sabato 10 dicembre 2016
....cammino per questa strada che non conosco...di questo strano paese che sembra l' incontro di due mondi. Lento nel mio cammino passo di fianco ad un grande portone di legno. Incuriosito mi avvicino e sbircio tra un asse di legno e l' altro; ha molti anni, ma mani esperte lo hanno curato forse per secoli, si nota molto bene. Non vedo molto ma varie sfumature di verde mi sono davanti, anche se non capisco di preciso. D' istinto mi viene di toccare e scopro, con stupore e paura, che il portone é aperto. Sarà perché il cielo si fà color delle fiamme che si vanno spegnendo...ma il verde prende tonalità misteriose. Delle rade lanterne...dalla foggia di legno e carta color sabbia, danno un aria di fiaba misteriosa. Volgo lo sguardo e mi trovo davanti un piccolo giardino ma estremamente curato... Sembra quasi un bosco in miniatura ma senza le naturali imperfezioni. Sembra quasi che ogni essere vegetale abbia indossato l' abito più elegante da mostrare all' eventuale spettatore che vi si trova innanzi. Tutto é dettagliato...ma non in maniera fredda...come un ingrannaggio i cui meccanismi si intersecano con fredda perfezione robotica. Qui sembra che ogni cosa sia un verso di una poesia di serenità. Infatti, lentamente, mi inoltro tra le piante...grazie ad un piccolo sentiero di sassi. Ai bordi di questra piccola strada incrocio dei piccoli spiazzi chiari fatti di sabbia al cui centro, come isole immerse in un pacifico mare, stanno delle pietre scure. Come se fossero esseri pietrificati a far la guardia ad un qualcosa il cui ricordo si é perso nei secoli. Anche i ciuffi d' erba che delimitano il sentiero sembrano quasi farmi compagnia in questo breve viaggio... Si ha la sensazione che questo gioiello verde sia stato prima sognato...e poi fatto materia... Con stupore scopro che vi si trova anche un piccolo laghetto rifornito da uno zampillo d' acqua che esce da un cumolo armonioso di pietre; sembra quasi un lagho di montagna. Cerco di non fare rumore; ma ecco che all' improvviso sento uno strano fruscio. Una parete di grandi quadrati di legno e tessuto si apre e mi appare una figura femminile. Piccola e esile si mostra alla luce della sera che volge alla notte. Come una fata uscita da chissà quale fiaba vecchia di secoli, l' essere si avvicina ma non troppo. Riconosco la sagoma di una donna, molto anziana ma dal portamento solenne ed anche simpatico...almeno così mi pare. Vestita con un abito grigio scuro con un' alta cintura chiara. I nostri sguardi si incrociano...io un pò timoroso ed impaurito...lei severo ma quasi comprensivo. Non sò, non mi trasmette paura...ma quasi un senso di calma e comprensione... Le sorrido e con un gesto, indicando quella piccola oasi, cerco di farle capire se tutto questo é opera sua. Non mi risponde...però sorride con ogniuna delle sue infinite rughe... Anche io contraccambio tra l' imbrazzato e il sollevato. Mi accorgo che si é fatto tardi e con la mano la saluto...cerco di farle capire il piacere che mi ha dato lasciandomi entrare furtivamente in quel piccolo angolo di paradiso. Lentamente lei mi osserva e mi risponde con un saluto di ringraziamento... Esco come sono entrato, con timoroso rispetto. Chiudo il portone di legno e proseguo il cammino... E' stata una breve ma inaspettata visita che non credevo potesse mai accadere.... Strano paese il Giappone; con lo sguardo proiettato lontano ma con le gambe saldamente a terra....
venerdì 9 dicembre 2016
....esco di camera, il suono della vestaglia di seta é quasi impercettibile. Vado verso la grande vetrata che fà da barriera tra me e la grande altezza, per vedere cosa accade intorno a questo gigante di cemento, acciaio e cristallo. Chissà cosa provavano gli operai indiani che montavano questo colosso dell' architettura. Arrivo alla grande finestra e noto che stà piovendo. Una leggera pioggia imbratta il vetro come il pennello fà con la tela. Guardo in alto e le nuvole sembrano più vicine di quello che sembrano; basterebbe farsi crescere le ali per essere lassù... Abbasso gli occhi e l' enorme rettangolo si staglia in tutta la sua geometrica grandezza. Come un enorme impronta lasciata da chissa quale enorme monolite arcaico, il parco cittadino si lascia vedere in tutta la sua regolarità. I colori dell' Autunno lo fanno sembrare un quadro esspressionista. Le due grandi macchie acquose color delle nuvole sembrano macchie d' olio cascate da chissà quale meccanismo meccanico. Il paesaggio che mi si pone davanti é veramente poco umano. Con i giganti che lo circondano, che non si sà se per proteggerlo dal resto del mondo...o invidiarlo per la natura che racchiude...per i prati verdi che lo compongono... Fà efffetto vedere questo enorme giardino in cui, almeno una volta nella vita, qualsiasi cittadino di questa città, ha calpestato la sua erba...passeggiato per i suoi viali...approffittato della frescura dell' ombra delle chiome dei suoi grandi vegetali... Non sembra neanche un parco... Messo così dà l' impressione di essere un interno di un enorme condominio...i cui proprietari, almeno i più vicini, lo guardano con un misto di affetto e ammirazione. Chi può biasimarli? Chi non vorrebbe avere un giardino come questo? Già, chi non vorrebbe avere sotto i propri piedi...a decine e decine di metri d' altezza un giardino così? Un luogo dove perdersi con i propri pensieri...con i propri ricordi...le proprie memorie... Già, proprio bello... Ma si é fatto tardi...la notte è profonda e la pioggia, con la sua melodia, mi dice che farà da sottofondo ai miei sogni... Penso che domani mi farò una bella passeggiata a Central Park... Buonanotte....
mercoledì 7 dicembre 2016
....in casa l' aria é sempre quella... Il buio della notte ormai é entrato in casa con calma barbarica. Le stanze sembrano deserti comunicanti senza traccia si sorgenti di vita. Il gioco di luci ed ombre provoca strani effetti di luce, come in un quadro cubista le pareti sembrano universi che si incontrano per caso...senza un perché. Guardo fuori e il vento muove le foglie come danzatrici in preda ad estasi artificiali. Decido che meglio fare due passi...il vento spazza tutto... Metto il naso fuori e il vento mi prende in pieno come il pugno di un peso massimo...la pelle del viso ha un sobbalzo. Per fortuna che mi sono coperto bene... Come se non bastasse il vento ha un fratello ancora più cattivo e perverso...il freddo. Cammino senza un disegno preciso ma sono deciso nel mio intento... Come una lama di un rompighiaccio che spacca la calotta vado avanti... Ogni tanto qualche lampione mi saluta con la sua luce...muto testimone degli invernali eventi. Ogni tanto passa un auto...segno che non sono solo... Fortunato vero? Vado avanti...ogni tanto giro l' angolo...ora a destra...ora a sinistra...e vado... Ogni tanto sbuco in una piazza i cui palazzi mi circondano alti...come fratelli maggiori che, protettivi, mi riparano da tutto... Non sono solo...mi capita di incrociare umani insonni come me...chi fuma una sigaretta per far compagnia ai propri pensieri...chi, in compagnia di qualcuno, discute di argomenti più o meno seri... Ma si sà, la notte è il momento migliore per parlare...non c'é quel brutto rumore di sottofondo che é il traffico...la folla...il disordine... Invece la notte c'é pace...silenzio...momenti ideali per stare soli con se stessi...ma anche fare certi lavori... Il luogo migliore per passare un momento come questo...é l' ultimo piano di un palazzo...con vista sui tetti...magari seduti su di una bella poltrona... Una bella casa ma piena di storia, ma quasi vuota, magari con lo stretto necessario... Come un nobile eremita che dall' alto guarda silenzioso un regno non suo... Continuo a sognare ad occhi aperti; il vento, il freddo non li sento più...come sotto ipnosi continuo a camminare ma stavolta ho cambiato direzione...torno verso casa... Nonostante sia quasi giorno ancora le strade sono deserte...meglio così. Entro in casa é accendo l' interruttore... Come per incanto le luci multicolori si accendono... L' albero si illumina...Ancora non l' avevo acceso... Che strano, francamente non lo ricordavo così teatrale; meglio così... Tra poco é Natale; invece io vado a letto. Buona giornata...
sabato 3 dicembre 2016
lunedì 28 novembre 2016
sabato 26 novembre 2016
....arrivato in questo posto dopo tanto...che sensazione strana. Un leggero velo di polvere abbraccia timidamente il mobilio...come una vecchia sottoveste sempre affascinante. La l' anziana pendola al muro indica un ora da tempo infinito...come a confermare l' immobilità di quell' attimo. Nel vecchio mobile le ante di vetro fanno da muraglia trasparente ai vecchi bicchieri decorati sempre belli nonostante l' età. Profumano di generazioni di mani...di sapone...di risate e discorsi sentiti ma mai riferiti. Testimoni muti dello scorrere umano del tempo. Il piccolo mobile che sembra uno scrittoio di vecchia scuola elementare é messo sulla parete...come a incoraggiare la concentrazione dell' ipotetico giovane alunno. Tutto sà d' antico...ma non eccessivamente. Apro la porta e la vecchia cassettiera color del legno mi appare davanti. Custode di vecchi vestiti...memoria d' altri tempi...sorgenti di sorrisi. La piccola casa sà d' accoglienza. Quante persone hanno varcato la sua soglia vedendo la porta aperta...invito d' entrata per conoscenti e parenti. Simbolo di legami che non ci sono più... Di sicurezze che vanno scomparendo... Di valori che solo in vecchie bocche si possono trovare... Apro i cassetti e trovo anziane tovaglie...involontarie vittime di macchie di ogni sorta...protagoniste di pranzi sereni e ruspanti...o di cene frugali con chiaccherata finale con chissà quale conoscente di passaggio prima di andare a letto... Che differenza tra l' oggi e ieri... Mobili freddi...di chissa quale materiali...il legno ormai non lo considera quasi più nessuno...come se fosse una sorta di razzismo nei suoi confronti... Che peccato... Un bell' oggetto in legno...che se ben curato dura quasi in eterno...una sorta di arca dove mettere le cose più care...per traghettarle in un infinito più o meno lontano... Tutto ciò non si può chamare vecchio...perché sembra quasi offensivo...io sarei per chiamarlo vissuto... Mi giro e vado verso la porta. Chiudo tutto e metto le chiavi in tasca...come se fossero le chiavi di chissà quale baule con dentro quale tesoro... Riprendo la strada...la sera vanza e lentamente annuso l' aria umida che sà di natura... le vecchie case di tufo sono ricoperte di muschio in alcune loro pareti... Il verde intorno non é lontano...le voci dei volatili lo confermano. Chissà quane persone sono passate da quà... Questi sono luoghi che hanno visto la storia...ma non quella scritta nei libri di scuola... Ma quella che si passa da padre in figlio...da amico ad amico... Le voci...le leggende...i fatti che si sentono nel negozio d' alimentari...o nella bottega di falegname... O quando si andava dal contadino per comprare qualcosa... Come adesso...no? Mi fermo al bar per un caffé... L' arredamento in finto moderno...con sfumature anni 70' mi dice che il locale ha più di qualche anno...ma l' atmosfera é quello che conta. Persone gentilmente veraci...che hanno le mani consumate dal lavoro...che parlano di sveglie all' alba...di dormite iniziate dopo il telegiornale... Come quando si mandava i bambini a letto dopo carosello... E già... Tra un ricordo e l' altro mi é venuta anche fame. Mi dirigo allora verso la pizzeria, anche qui é arrivata. Mi siedo e ordino subito. Sò quello che vuole il mio stomaco... Dico di fare con calma...non ho fretta. Intanto mi guardo intorno. Classico arredamento in legno, legno vero; sulle pareti qualche foto in bianco e nero...qulche trofeo di caccia...oggi un pò fuori luogo....ieri segno di vita in mezzo alla terra... Ma la pizza arriva...rotonda...bassa...croccante. I funghi sono quelli veri...non quelli stranamente rotondi di città... Il sapore é un altra cosa...genuino...umano...si sente che la farina...il forno...gli ingredienti vengono da altre parti. Mangio con gusto e veloce; per la fame...o merito della pizza? Mah... Comunque sono più che soddisfatto. Decido che per oggi và bene così... Mi alzo, pago e gentilmente saluto. Fuori é buio inoltrato...fresco... Vado a casa...domani si ritorna in città... E già, la pausa é finita...ma ci voleva... Buonanotte....
martedì 22 novembre 2016
....fà freddo ma la fila non desiste per entrare... I respiri producono così tanto vapore da far sembrare l' entrata del dancing un tunnel dove scorre una locomotiva. E' però l' occasione di conoscere persone...specialmente di sesso femminile; un pò di fortuna alle volte può aiutare a far succedere l' imprevedibile... Finalmente si arriva davanti all' agognata cassa, si fà il biglietto passando fra due statue umane vestite di nero che ti guardano con sorriso beffardo... e finalmente dentro! La musica per ora fà solo da sottofondo mentre le persone girano come cercando il posto migliore...altri sono già al bar a festeggiare qualcosa che accadrà in futuro... Mi giro e un altra fila mi attende: il guardaroba! Altra fila...altro bilgietto da riconsegnare per la restituzione del prezioso capo...e finalmente via! Ci raduniamo tutti insieme e prendiamo possesso di un tavolino e qualche sedia. Come nobili che abbiano conquistato chissà quale feudo, guardiamo chi ci passa davanti con diabolica superiorità. Ed ecco che finalmente la serata si accende; le luci si spengono e la musica parte potente. Come per chissà quale incanto e in sincronia perfetta la pista si riempie. Lentamente la serata si scalda, tutti i corpi si muovono di ritmo proprio ma in sinfonia perfetta come strumenti di un orchestra dal suono futurista. I corpi appaiono spezzati dal gioco delle luci...come se ogniuno di loro fosse composto da parti di verso colore. Piccoli gruppi si formano...alcuni di loro prendono casa sotto i cubi...solidi dove sopra si muovono con fare sinuoso e serpentesco a ritmo, ballerine che incantano e fanno sognare i dillettanti che si dimenano sotto di loro. Come in una manifestazione di ballo c'é una sorta di gara a chi riesce meglio a seguire il ritmo...ad inventare nuovi passi, nuove movenze...un torneo a chi riesce ad ammaliare col proprio corpo l' altro sesso... Chi invece ha trovato in un angolo il luogo perfetto dove lasciarsi trascinare dal ritmo...a sconnettersi da tutto e tutti e cercarsi dentro grazie alla musica...al suo ritmo...alle sue vibrazioni... Siamo a metà serata ed é arrivato il momento della bevanda...del drink... Mentre alcuni si dirigono al bancone del bar tra una spinta e l' altra...tra una battuta e un sorriso...un gesto di scuse, finalmente si é giunti alla meta! Con il bicchiere pieno di liquido corroborante si torna alla base per darsi il cambio a chi ha fatto la guardia al tavolo e al posto... Perché ballare stanca...anche se in maniera positiva ed un posto dove sedersi ci vuole! Dopo un pò di chiacchere tra una bevuta e l' altra, ecco che a bicchiere quasi vuoto, il boato! Il pezzo per eccellenza squarcia la serata come un rompighiaccio tra la calotta... Tutti si uniscono al rombo e partono come posseduti da chissà quale demone in una frenesia di movimenti...come in un rito pagano tutti formano un unico corpo che si muove...come in preda a chissà quale delirio positivo é tutto un sincrono... Lentamente il culmine é raggiunto e la serata volge dolcemente al termine... é ancora rimasto qualcosa nel bicchiere e viene sorseggiato con sollievo e ingordigia... lentamente la pista si svuota, finalmente si può abbandonare il regno per andare a muoversi con l' anima a braccetto... La serata stà per finire, esausti ma contenti ci avviciniamo al guardaroba...dobbiamo ritirare il morbido scafandro che ci riparerà dal freddo... Finalmente fuori tutti ci guardiamo e con lo sguardo ci comunichiamo la leggerezza dei nostri corpi...come se, con quell rito divino che si é svolto al chiuso, fosse uscito da noi chissà quale essere maligno... Un ultima risata...battuta... una sigaretta e via, verso casa...perché la stanchezza adesso si é impossessata di noi e solo il letto può essere la soluzione suprema; per cui buonanotte...a chi và a letto...buon proseguimento per chi continua....
lunedì 21 novembre 2016
....é tarda notte e qualcosa non mi fà dormire... Mi giro e rigiro ma la sveglia di fianco mi guarda con tono severo...col suo ticchettio sembra quasi che mi prenda in giro... La luce soffusa della Luna accarezza l' ottone dorato dell' oggetto facendolo splendere come un monile d' oro di un famoso orafo... Non riesco a riprendere sonno...pazzamente decido di vestirmi e fare due passi... Esco dall' appartamento ben coperto e inizio a scendere le scale...i vecchi palazzi sono sprovvisti dell' ascensore, questo marchingegno estremamente utile...più nella risalita che nella discesa... Dopo aver sceso tutti i gradini in maniera da non svegliare le persone che dormono...apro il portone e mi trovo nel vicolo. Le grandi pietre sconnesse della pavimentazione mi fanno notare la lunga storia che vi é passata sopra. Effettivamente fà molto freddo...e il respiro mi fà sembrare un drago che sbuffa... Mi tiro sù il bavero del cappotto e inizio la mia passeggiata notturna. Non incontro nessuno, una vera fortuna...quando si ha la possibilità di abitare in una piccola città dalle origini medioevali, é bello perdersi nei suoi vicoli senza il disordinato rumore dei forestieri...é un vero piacere. Intorno gli alti palazzi fatti di pietre rettangolari testimoniano il genio umano. Dalle mura si vedono spuntare degli anelli di ferro che penzolano come strani orecchini...ricordo di nobili cavalieri...o di cavalli carichi di mercanzie... Mi addentro ancor di più...vado diritto...poi giro destra...poi a sinistra...ed ecco che mi trovo in una piccola piazzetta dove un alta torre mi riporta indietro nel tempo... Tempo in cui il potere di un singolo...o di una famiglia si vedeva dall' altezza della costruzione dove abitavano...un pò come succede oggi in qualche città... Cambiano i materiali...ieri calcina e mattoni in pietra o cotto...oggi vetro, acciaio e calcestruzzo. Continuo il mio girovagare senza incontrare nessuno...salvo qualche temerario ciclista che sembra enorme a causa dell' abbondante vestiario per coprirsi dal freddo... Giro l' angolo e mi trovo davanti alla grandiosità della basilica...con i suoi accenni di marmi dai colori multicolori...dalle sue guglie ardite...sembra di essere proiettati in una scena da film...clamoroso esempio di laboriosità umana...di tocchi precisi e misurati...di genalità di calcolo e ragionamento... Pensare che figure di così alta qualità possano aver creato simili bellezze fà rimanere a chi le ammirà stupore e merviglia. Rimango per qualche minuto a contemplare il tutto quando un fragore squarcia il silenzio della notte. Mi giro e mi dirigo verso la probabile provenienza, incuriosito per comprendere quale animale fanfastico possa aver prodotto cotale richiamo... Arrivo nella moderna piazza...non troppo...e mi accorgo che il bar ha aperto... Guardo l' orologio e scopro che il tempo é passato...alzo anche lo sguardo al cielo e mi accorgo che una timida luce rende più chiara la notte... Non mi rimane altro che approfittare e scaldarmi un pò... Nonostante l' ora dell' apertura le persone col grambiule battezzato col famoso nome, mi salutano con un educato stupore... Sarò forse il primo cliente della giornata? Ordino un cappuccino e un cornetto... il tutto mi viene dato con veloce maestria dalla coppia di baristi da dietro il bancone... Prendo il tutto e domando se posso consumare fuori al tavolo... Per fortuna non mi fanno troppe storie e mi viene concesso... Sono seduto...giro il caldo miscuglio dalle lentiggini di cacao...e mordo la calda pasta... Che bella sensazione...prima colazione in una bella piazza...tutta mia...senza caos...in tutta tranquillità... Finisco il tutto, riporto dentro l' armamentario di porcellana...e pago. Saluto i presenti, qualche cliente è già arrivato...saluto cordialmente e vengo ricambiato... Piano piano la luce del giorno prende il sopravvento e anche il traffico umano...e dei furgoni incomincia a svegliarsi... Riprendo la via di casa per la troppa allergia alla confusione. Sono arrivato al portone, apro e, con mia somma infelicità mi trovo il mille piedi di granito da scalare; amaro buongiorno. Incomincio e finalmente riesco ad entrare in casa. Un sollievo mi parvade... Il sole stà facendo capolino e anche il sonno incomincia ad abbracciarmi. Che bello essermi potuto gustare il borgo in pace...come questo caldo letto... Buonanotte a me...buona giornata a voi....
sabato 19 novembre 2016
....le prime luci della sera sono ormai alle porte...come due auto che si rincorrono senza mai raggiungersi, la Luna prenderà il posto del Sole. E già...é proprio il caso di dirlo...vedere il cielo che dal color del fuoco...diventa sempre più blu scuro, non é affatto male... Da quassù Parigi ha tutto un altro sapore...un altro fascino...anche l' odore é differente. I tetti hanno finestre che ti guardano con discrezione e signorilità...daltronde questa è una signora di una certa età...ne ha viste talmente tante che ha il diritto di guardarti con un certo distacco. I sui tetti sembrano tanto piccoli scrigni...da dove puoi sbirciare attraverso le finetre...ora piccole e lunghe...ora larghe e grandi... Ci si può trasformare in timide spie, curiosi ladri che si divertono a vedere dei fotogrammi di vita altrui... Salire fino al terrazzo...con un biccchiere di vino e assaporare questa notte parigina che piano piano si ammutolisce... La gente lentamente rientra in casa per poter assaporare un pò di riposo...condito da quel fare di una cena, un evento teatrale e ricco di convivialità che solo i francesi sanno fare con quel tocco di snobbismo da vecchia nobiltà che solo loro hanno... Mai secondi...ma primi insieme agli inglesi...nemici, con rispetto, da più di cent' anni. Vedere da quassù come tutte gli appartamenti del sottottetto hanno le pareti ricoperte di quadri più o meno grandi...più o meno antichi... Ma tutti con quel gusto per il bello e raffinato che non ha eguali...se non in qualche appartamento italiano. Intravedere come vi siano muri con mensole piene di chissà quali ricordi di viaggio...o regali avuti da parenti o amici...mostrati con quell' orgoglio grandioso mostrato con timidezza tipico degli spagnoli... Già, Parigi non é solo la Francia...come le grandi città del mondo...capitali di stati con una storia centenaria alle spalle, non é abitata solo da francesi...ma da persone che vengono da ogni paese del mondo...un pò per lavoro...un pò per assaporare un pò di quest' atmosfera da affascinante signora che ti cattura senza che tu lo voglia... O solamente per dire che si, sono stato a Parigi...almeno una volta... Per adesso....au revoir....
....la luce del lampione fuori dalla finestra mi dice che, ormai, é sera. Decido ti cambiarmi e uscire per prendere una boccata d' aria. Metto qualcosa di pesante...guardo l' orologio e mi rendo conto che é notte fonda! Non credevo di essermi sbagliato di tanto... Apro la porta di casa...e con somma sorpresa vedo che é calata una leggera nebbia... Le luci dei lampioni sono sfuocate...sembrano tante piccole nebulose... Tiro sù il bavero del cappotto, mi aggiusto il cappello e inizio a passeggiare. Fà freddo, ma la nebbia rende tutto più sopportabile. In giro nessuna auto...ottimo. Il silenzio risulta gradevole...molto meglio di quel disordinato baccano di umanità che và in tutte le direzioni...per poi non andare da nessuna parte... Che bello non sentire quella massa di voci che pala ad un filo...che sembrano tutte pazze; parlano, parlano senza comunicare nulla. Arrivo al fiume...bello spettacolo. Il rumore dell' acqua che scorre tranquilla é un bel sottofondo...intanto la nebbia si fà più fitta...il freddo diventa feresco e avvolgente...l' atmosfera diventa quasi intima... Seguo il muretto che delimita il percorso dell' acqua che scorre...ogni tanto un ampione illumina il percorso, come una sentinella armata di lanterna. Rare figure umane incrociano il mio sguardo; sarebbe meglio dire sagome sfumate che sembrano quasi alieni in cerca della via di casa. Nel lento camminare entro in una piccola strada dove un insegna sembra quasi fungere da faro. Un locale aperto...interessante. Vi entro e saluto...il barista e i presenti mi salutano con lo sguardo non troppo convinto di chi non voleva essere disturbato... Decido di accomodarmi al bancone...sembra quasi un ponte di una portaerei...dove tutti, prima o poi, atterriamo col nostro carico di pensieri... Vedo che tutti hanno il proprio bicchiere con la personale medicina...decido anche io di prendermi la mia. Un bicchiere con del liquido rosso mi pare ottimo. Accanto ho un signore...almeno il portamento svogliato mi dice questo... Guarda il bicchiere come se aspettasse una risposta da tempo immemore... Immerso nei suoi pensieri...come tutti del resto... Il barista, come un generale che controlla i propri soldati, é attento a tutto quello che accade dentro il locale...non dimenticando di pulire di tutto... Ho come l' impressione di trovarmi in una specie di capolinea dove prima o poi tutti si fermano...un attimo di pausa per dimenticare certe cose, o ricordarne altre. Ogni tanto qualcuno sorride..come se gli fosse tornato in mente qualcosa di bello... Qualcuno conversa...ma é un parlare calmo...tranquillo...sereno... Come due vecchi marinai che hanno solcato tutti i mari...e si parlano di quelle poche cose che l' altro non ha visto...o sentito... Una pace strana alberga nel locale. L' apparente nobiluomo sembra dire qualcosa...non capisco cosa... Ho l' impressione che abbai detto qualcosa al suo io personale...un pò come ogni tanto facciamo, in particolari momenti. Ad un certo punto il barista entra con tocco vellutato nell discorso... Impegnato direi, la morale come oggetto di conversazione é sempre un soggetto impegnativo. Già...la morale... Una ma infinita... Ogniuno ha la sua...ogniuno a modo suo la vede...la interpreta...la giudica... La sua, ma soprattutto, quella degli altri. C'é chi fa del bene...o del male...ma se é convinto di fare bene...che problema é? Chi non ha mai fatto del bene...ma anche del male? "Chi é senza peccato scagli la prima pietra!" Disse qualcuno... Io in giro vedo un sacco di pietre a terra...nessuna che viene tirata...o che atterra... Sarà un caso? Alzo gli occhi e mi accorgo che un gigantesco orologio sporco di tempo...con un bel quadrante nero con numeri romani color bronzo sovrasta il balcone. Vedo che si é fatto tardi...il bicchiere é vuoto da tempo...per cui pago e saluto i presenti. Stavolta vengo salutato da tutti in maniera cordiale...come se mi ringrazziassero di essere stato in silenzio...di non aver disturbato i presenti mentre conversavano muti con il loro io... Contraccambio ed esco... La nebbia é ancora presente... Mi dirigo verso il fiume per riprendere la via di casa. Il silenzio regna sovrano in questo impero di cui non si vede la fine...dove gli abitanti sono alti più di due metri e sorreggono delle lanterne... Molto bello... Il tempo é volato...sono già davanti casa. Peccato che tra poco farà giorno... Nottate così dovrebbero durare all' infinito... Se non durano un motivo ci sarà...ma non voglio pensarci, vado a letto. La confusione del giorno mi urta... Buonanotte a tutti...buona giornata a pochi...
lunedì 14 novembre 2016
....il cielo é talmente limpido che le stelle sembrano non finire mai...quasi che qualcuno abbia dipinto di nero un deserto senza colorare i singoli granelli... Guardare un cielo del genere é la maniera migliore per capire la piccolezza dell' essere umano nei confronti dell' universo... La dimostrazione di come siamo un piccolo pezzo in questo immenso ingranaggio... la strada di campagna non é completamente buia...senza troppa difficoltà si può scorgere la strada bianca, delimitata da paletti di legno riverniciati talmente tante volte che nessuno sà da chi per primo...il filo spinato messo disordinatamente fa da cornice a questo strano quadro. Intorno i cespugli e gli alberi sono figure scure che sembrano guardarci con sospettoso rispetto. Proseguo il cammino immerso in questo silenzio che mi fà compagnia... E' questo il momento in cui i ricordi tornano alla luce come vecchi galeoni escono dalla nebbia...di chissà quale sogno... Le voce di bambini che si rincorrono sotto il sole d' Agosto...incuranti del caldo e della polvere...impegnati in interminabili rincorse dietro un pallone dai rimbalzi misteriosi... Come non ricordare le tante zie...nonne...che salutavano vedendoti cresciuto, dandoti una loro personale benedizione...come se fossi stato il loro nipote prediletto... Le nottate passate a parlare della squadra del cuore... le interminabili partite a biliardino...dove tutto era ammesso anche se contro voglia, ma erano troppo belle le risate che si facevano muovendo quei strani esseri di plastica rossi e blu... Un sorriso mi scappa, come se avessi commesso chissà quale fanciullesca furfanteria; sorriso di simpatica malinconia. Che bei momenti; alzo gli occhi e sorrido ancora, come se ogni stella fosse una persona che conoscevo...che si spera stia bene...che abbia realizzato chissà quale sogno...o purtroppo non c'é più... In questo caso il pensiero si tramuta in speranza di una ritrovata pace... Già, perché purtroppo ci sono anche questi ricordi...di persone con cui hai parlato mangiando un gelato...discutendo leggendo un giornale...o prendendo in giro qualche ragazza... Che da lassù il loro brillare sia fonte di ricordi sorridenti nei visi di coloro che gli sono stati cari...anche se solo per un secondo... Lentamente passeggio sulla strada di sabbia chiara e sassi...la notte é fredda ma non si sente troppo...é una bella sensazione... Ad un certo punto il percorso di campagna finisce e, girandomi, mi accorgo di come il cammino alle spalle sia stato non solo lungo...ma anche fatto di sali e scendi; adesso incrocio una strada asfaltata...la classica statale... Porta verso il piccolo centro, così testimoniano i lampioni... Proseguo e lentamente il paese si apre...le piccole e basse costruzioni color del tempo mi accolgono... Il cielo adesso é meno visibile, ma il silenzio é lo stesso... Passo per strade, o meglio vicoli che hanno visto generazioni di persone camminare portando chi l' acqua...chi i prodotti della terra...chi la stanchezza fatta corpo.... Chissà, magari un nostro avo é passato di qui...magari un nobile o un cavaliere dal glorioso passato... Salgo la strada in ripida salita... Le stelle stanno scomparendo...come se il loro scomparire fosse un arrivederci...all' orizzonte la luce del giorno é in arrivo... La stanchezza mi ha raggiunto...non sò se per il troppo camminare o il troppo ricordare... Prima di entrare mi affaccio dal balcone della strada e guardo questo palmo di case...mi chino e prendo un pugno di terra, l' odore mi rasserena... Chissà da quanta umanità é stata calpestata, da quale monte é venuta fino a qui trascinata dalla pioggia, chissà quante storie potrebbe raccontare... Mi giro e riprendo il breve percorso verso casa... Vado a letto a sognar di persone fatte sorrisi notturni... Di terra e sassi, di muri e scalini...di occhiali e rughe di saggezza... Buonanotte....
domenica 13 novembre 2016
...." grande saggio ho una domanda da fare...."
....dimmi pure figliuolo....
...." in Scozia...."
....si...continua figliulo....
...." lo scotch...."
...."lo bevono a litri...."
...." o a rotoli????"
....non lo sò figliuolo....
....ma fossi in te smetterei di bere....
...." ma grande saggio....sono astemio!!!!"
....un buon motivo per cominciare a bere!!!!
*J*
sabato 12 novembre 2016
....apro gli occhi e vedo quasi tutto nero. Cerco di capire il perché di non sò cosa ma il mio cervello si rifiuta di farlo...sembra scollegato dal mio essere fisico e dal suo essere mentale... Apro meglio gli occhi e noto che fuori il giorno stà prendendo il posto della notte. C'é qualcosa di sconosciuto che però non riesco a capire...cosa é questo rumore che ha un qualcosa di alieno? Finalmente la mia materia grigia da segni di vita...i miei occhi si aprono completamente... Decido di alzarmi ed investigare. Esco dal tepore del letto...domandando a me stesso il perché dell' universo...e mi vesto. Strana domanda appena sveglio...ma penso che se la facciano un po' tutti...no? Una volta vestito vado in cucina...e dò inizio al rituale mattutino di un qualsiasi essere normalmente umano: il caffè! Metto sul fuoco il marchingegno dal disegno vagamente gotico e decido di uscire...magari la soluzione al mistero é fuori. Alzo la tapparella...o serranda...o chissà cosa a seconda delle varie scuole di pensiero...ed esco sul terrazzo. Un coro animale mi assale! Sembra che un orchestra monostrumentale sia nel pieno dello spettacolo. Alzo gli occhi e vedo delle figure che sfrecciano veloci nel cielo che diventa sempre più chiaro. Rientro veloce perché il fischio mi dice che il liquido color cioccolato ma dal gusto di caffé é pronto. Lo verso nella tazzina e riesco per contemplare il magnifico e strano spettacolo. Alzo lo sguardo e capisco di cosa si tratta. E' uno strormo di storni che commenta le esibizioni aeree con suono continuo, insistente e alieno. Una cosa che non avevo mai visto...e sentito... Cosa ci volete fare: c'é sempre una prima volta! Sorseggiato il caffé...passo al dopo...una bella sigretta. Faccio la prima boccata mentre in cielo lo spettacolo continua...che sia il solo spettatore di questa, forse, prima? Le figure si susseguono con velocità estrema...é incredibile come questi piccoli urlatori riescano ad essere così sincronizzati! Potrebbero essere confusi con chissà quale organismo pluricellulare...o un ameba...forse. Lentamente il multiforme gruppo si allontana...e anche la sigaretta é finita... Un buongiorno diverso...strano...ma originale... Non mi rimane che rientrare e cominciare la giornata... Buonagiornata a tutti...storni compresi....
venerdì 11 novembre 2016
....il camino, fatto di pietre pesanti come la storia delle mani che le hanno maneggiate, riecheggia come una batteria jazz al lavoro. Il suo caldo é avvolgente come la voce dolcemente rauca di una cantante di colore annia 30... La luce dalle sfumature del tramonto illumina il grande ambiente fatto di legno centenario. Seduto su questa poltrona mi godo il tutto. Lentamente uno strano silenzio attira la mia attenzione. Prima di investigare vado in cucina, apro il frigo e mi verso un pò di vino rosso; il fatto che la costruzione in legno sia vecchia di generazioni, non vuol dire rinunciare a certi marchingegni che la tecnologia mette a disposizione. Mi avvicino alla finestra sorseggiando un pò di calore e guardo fuori. Una strana luce mi stupisce. Fuori la neve scende lentamente...come se ogni fiocco venisse giù legato ad un paracadute... Il paesaggio sembra quello di una fiaba...decido di farvi da comparsa. Mi copro bene ed esco con vino al seguito. Metto seduto sotto il loggiato e mi si presenta un sogno. Il cielo é sereno e regna la Luna con la sua luce e le stelle a farle da contorno. La neve risplende della sua luce e permette di vedere l' ambiente circostante in un modo molto diverso...sembra quasi che il tutto faccia parte di un sogno... Per sicurezza metto un sulla neve... Un brivido silenziosamente ovattato mi fà credere che non stò sognando. In silenzio mi godo questa natura incontaminata in tutto il suo muto splendore. Ogni rumore...quel poco che c'é, attutito dalla tanta neve caduta, si percepisce con difficoltà... Sembra che qualsiasi creatura non voglia disturbare con il suo incedere... Le sagome degli alberi, coperti di neve, non sono minacciose come potrebbero essere...il riflesso della luce lunare, li fà sembare come giganti che sorvegliano e proteggono chiunque si trovi accanto a loro... Si, é proprio un bel vedere...un bel sentire... Questa pace rimette in sesto tutto quello che é incrinato dentro...ma nel frattempo il vino, sorseggiato a piccole dosi, é finito... Decidi di rientrare dentro, saluto lo splendido spettacolo come fosse un vecchi amico e rientro... Seduto di fronte al camino prendo un legno per alimentarlo... Questa fiammeggiante melodia fà da contraltare al fiabesco silenzio che c'è fuori...questo contrasto piacevole mi fà capire che é arrivato il momento di andare a letto... Continuerò a vivere tutto questo nel sonno...ricreando nel sogno quello che é stato reltà... Buonanotte....
martedì 8 novembre 2016
domenica 6 novembre 2016
....la pioggia ha qualcosa di stranamente umano... Copre tutto con un leggero velo di malinconia. Quando poi fà da sfondo ai lampioni accesi, beh, ha un certo fascino...quel non sò che. Certo, quando si é chiusi in casa...magari si aspetta che l' acqua calda arrivi alla temperatura giusta per un buon thé alla menta...o verde... Mentre in salotto abbiamo lasciato la poltrona di velluto verde scuro...sola con la luce di un abat jour in ghisa scura...con un libro messo sul cuscino ad occuparci il posto... In questo contesto la pioggia assume un sottofondo che sà di musica classica se é continuo e costante...di jazz quando il suono varia...e ci sono anche tuoni e lampi... Guardo fuori, l' acqua ancora non é quella giusta, le goccie cambiano lente l' angolazione a causa del vento che ora é forte...ora é assente... Certo, un conto é stare in una casa...appartamento moderno, costruito da pochi anni...un altro é essere in un salone di una vecchia casa...circondati da scaffali in legno pieni di libri...con quell' odore di passato...vissuto...di storia che ti circonda. In questo contesto la pioggia prende un sapore quasi di maestosa presenza...quasi se volesse far parte del vecchi maniero...o palazzo...quasi se volesse mescolarsi alle memorie delle mura... O magari trovarsi in qualche casa isolata di campagna...con quei vecchi mobili lasciati da avi su avi...che più della loro storia, sono portratrici di un umanità che non c'é più...ma con la loro presenza, aggiungono un abraccio caldo al calore dell' inglese bevanda...dai ricordi indiani... Il rumore dell' acqua che mi sgrida mi fà tornare in me; la guardo e spengo il fuoco. Apro lo sportello dove tengo le bustine dai vari sapori e mi preparo il tanto sospirato thè...verde... Prendo il set di vecchia porcellana decorata a mano...da chissà quale artigiano del passato e lo porto nell' angolo della lettura che mi sono creato... Fà leggermente freddo ma il calore della bevanda lo rende più sopportabile. Riprendo il cartaceo essere che mi ha tenuto il posto...e continuo a leggere con la compagnia musicale del liquido che cade dal cielo... Adesso scusate...ma il libro mi chiama...e il thé mi sussurra... Buonaserata....
mercoledì 2 novembre 2016
giovedì 27 ottobre 2016
....e la Terra innalzo il suo respiro a grido....
....l' umanità....
....sommersa da onde di terrore....
....veglia nella notte nell' angoscioso momento....
....diventato infinito nella loro menti....
....naturale evento....
....inscritto in polverosi volumi....
....a memoria del evento prima....
....incubo umano ora....
lunedì 24 ottobre 2016
....la vita é come una partita a poker... C'è chi ha le carte giuste...chi le carte sbagliate...c'é chi gioca fregandosene di cosa ha in mano...c'é chi prova a bleffare...e chi, nonostante tutto, per timore, non gioca e si ritira dal gioco senza aspettare la seconda mano... E già, la vita é fatta così: c'é chi rischia...chi ha timore di farlo... Il rischi é in tutti noi, ma in pochi sanno come usarlo...e quando usarlo....
....meditate gente....
....meditate....
....mi trovo regalmente abbandonato, ma non solo, su questa morbida poltrona di velluto blu scuro dai riflessi di petrolio...dal legno scuro ed usato, mentre la luce di una lampada dalle curve di ferro illumina il libro che stò leggendo... Fuori é già sera, il silenzio avanza; é un ottimo momento per leggere... Sul piccolo tavolo che si trova di fianco ho lasciato un bicchiere di vino rosso che, con i suoi riflessi rossi, dà una nota di calore all' insieme. Ho in mano il solido fatto di fogli di carta e leggo... Vedo le pagine bianche...i caratteri e penso... Una volta tutto questo era diverso... La carta era un albero che con le sue foglie estive regalava l' ombra fresca a chi vi passava sotto...mentre d' autunno regalava una tavolozza di rossi e marroni al paesaggio... In inverno, invece , mostrava in tutta la sua maestosità la sua grandezza fisica, con i suoi rami che, sempre di più, diventavano sittili come capelli...Per poi diventare simbolo di rinascita in primavera. I caratteri con cui é espresso il pensiero di chi ha scritto, erano informi solidi di piombo che aspettavano la fusione per dare voce muta allo scrittore di turno...più o meno famoso. E l' inchiostro? Magari composto dal nobile liquido animale...e steso da una mano piumata, una volta...adesso un volgare composto artificiale ma molto più congeniale alla funzione... Già, un libro non é solamente un libro...é un qualcosa di più complesso... Dietro di esso c'é il lavoro di tante e semplici persone...mentre alla base c'é l' azione mentale di un qualcuno dotato di una sensibiltà leggera ed unica...capace di far sognare...pensare...cambiare la mente di chi lo legge... Già, il fine ultimo é quello di arrivare a coloro che hanno questa splendida...o maledetta passione: la lettura. E, dedicati ad essi, esistono luoghi dove si possono comprare...ovvero le librerie. Posti dove si trova tutto ciò che serve a soddisfare qualsiasi desiderio di chissà quale affamato appassionato... Ma per chi non potesse o volesse tutto questo, vi é un luogo...sacro: la biblioteca. Qui la lettura assume anche un odore...un sapore che sà di vissuto...di libri passati di mano in mano...che danno e ricevono in continuazione... Con un pò di fortuna vi si può trovare quasi di tutto...e portarsi quello che ci piace a casa...per poterlo leggere con serenità...per poi riportarlo e dar continuazione a questo infinito prestare. E' una bella cosa il libro... Ma che distratto, non sono neanche riuscito ad iniziare...
Decido di bere un sorso di rosso per darmi lo slancio... Adesso mi scuserete, ma un buon libro mi attende... Buona serata....
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